L’Europarlamento ha votato una risoluzione per istituire un meccanismo di risposta alle crisi sanitarie
Se non federale, almeno sanitaria. Secondo il Parlamento europeo, la pandemia di coronavirus ha reso evidente la necessità di creare un’Unione europea dal punto di vista sanitario. Con una risoluzione adottata con 526 voti a favore, 105 contrari e 50 astensioni, l’Europarlamento ha fissato i principi per la futura strategia sanitaria post-COVID-19.
Parlamento di Bruxelles vota per l’Ue della Sanità
I parlamentari di Bruxelles hanno sottolineato l’importanza di imparare le giuste lezioni dalla crisi di coronavirus, che detta la necessità di una più forte cooperazione per creare una vera e propria Unione Sanitaria Europea.
Questo dovrebbe portare a standard minimi di qualità della salute pubblica, basata su stress test sui sistemi sanitari dei vari Paesi membri per identificare eventuali debolezze e verificare che questi siano preparati a una eventuale seconda ondata di coronavirus.
La risoluzione dovrebbe portare a un Meccanismo di Risposta della Salute Europea (European Health Response Mechanism), in grado di reagire a qualsiasi tipo di emergenza sanitaria attraverso una migliore coordinazione e gestione delle riserve di medicine ed equipaggiamento medico.
Grazie a ciò sarebbero evitati brutti episodi che hanno coinvolto anche l’Italia nei mesi passati, quando Francia e Germania hanno bloccato l’export di dpi o la Danimarca ha cercato di donare al nostro Paese ventilatori obsoleti.
Intanto è già in arrivo una strategia farmaceutica dell’Ue per rendere immediatamente più disponibili in Europa le medicine essenziali. Per implementare il piano saranno utilizzati i 9,4 miliardi di euro messi in campo dall’EU4Health Programme, ma i parlamentari chiedono l’istituzione di un fondo europeo dedicato a migliorare infrastrutture ospedaliere e servizi sanitari.
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