La Germania ha evidenziato un tonfo degli ordini industriali ad aprile: per quale motivo?
In Germania gli ordini industriali hanno subito un calo netto ad aprile: per quale motivo?
In un momento cruciale per la ripresa economica, con l’Europa che guarda alla potenza tedesca, motore della regione, i nuovi dati da Berlino hanno mostrato i segni di debolezza persistenti.
Perché i produttori industriali della Germania hanno registrato un crollo? Cosa significa per la crescita di tutta l’area europea?
Germania: l’industria frena per un motivo
I produttori tedeschi hanno visto inaspettatamente un calo della domanda ad aprile, segnalando che la carenza di offerta e l’aumento dei prezzi stanno minando la ripresa economica del Paese.
Gli ordini sono scesi dello 0,2%, mancando in modo evidente le previsioni. Il ministero dell’Economia ha affermato che la debolezza è stata trainata in particolare dal calo della domanda interna. Gli ordini esteri invece sono aumentati del 2,7% rispetto al mese precedente.
La produzione è stata una roccaforte nella più grande economia europea negli ultimi mesi, beneficiando dei recuperi in Stati chiave come la Cina e gli Stati Uniti.
Ultimamente, tuttavia, le aziende hanno subito gravi problemi con la catena di approvvigionamento, a causa della carenza di componenti e materie prime.
Questi colli di bottiglia sono stati i principali responsabili di un rallentamento dello slancio manifatturiero a maggio, secondo un indicatore separato pubblicato la scorsa settimana da IHS Markit. Allo stesso tempo, i servizi sono rimbalzati quando la Germania ha iniziato ad allentare le restrizioni dopo oltre sette mesi di blocco.
La questione dell’offerta industriale rallentata non è circoscritta soltanto in Germania, ma sta interessando l’Europa e le economie principali a livello globale.
Il mix di prezzi alti delle materie prime, mancanza di materiali, container in affanno, chip sempre più scarsi ha messo in evidenza i punti deboli della ripresa.
Il Governo tedesco prevede che l’economia crescerà del 3,5% quest’anno, dopo un crollo di quasi il 2% nel primo trimestre. Alla BCE, i responsabili politici si aspettano che il ritmo più elevato delle vaccinazioni e una graduale riapertura economica metteranno la più ampia regione dell’euro sulla buona strada per una forte ripresa nella seconda metà dell’anno.
Intanto, però, anche dalla Germania, i segnali sono contrastanti e gli ordini industriali in calo un campanello di allarme.
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