L’inflazione in Germania aumenta ancora. Anche la pressione sulla Bce

Violetta Silvestri

28/04/2022

I prezzi al consumo in Germania non si arrestano, mostrando un’accelerazione nelle stime di aprile. L’energia spinge l’inflazione della prima economia europea, mettendo nei guai i piani di ripresa.

L’inflazione in Germania aumenta ancora. Anche la pressione sulla Bce

L’inflazione in Germania è aumentata inaspettatamente al livello più veloce dai record nei primi anni ’90.

La guerra in Ucraina ha sconvolto i mercati energetici e interrotto le catene di approvvigionamento, innescando una corsa dei prezzi che non accenna a diminuire, lasciando la stessa prima economia europea nel limbo tra ripresa e recessione.

Secondo un’osservazione degli analisti ING, la maggior parte dei cittadini e dei responsabili politici non ha quasi mai visto questo tipo di tassi di inflazione nella propria vita.

L’impennata complessiva è ancora prevalentemente guidata dai prezzi dell’energia e delle materie prime, ma si prevede un ulteriore peggioramento nei prossimi mesi, per la Germania e l’Eurozona tutta.

Inflazione in Germania oltre le stime: prezzi in volata

I prezzi al consumo sono aumentati del 7,8% rispetto all’anno precedente ad aprile, un valore superiore alla stima mediana del 7,6% in un sondaggio di Bloomberg per la lettura armonizzata dell’Unione europea. L’indicatore nazionale ha raggiunto il 7,4%.

Per gli esperti la lettura è chiara: l’inflazione tedesca continua a vedere un solo trend, in rialzo.

I dati sono particolarmente allarmanti per la Germania, considerando che la spinta in alto dei prezzi è legata a energia e materie prime e che la nazione dipende molto dalle forniture russe.

La più grande economia europea si trova ad affrontare una notevole incertezza dopo che il Cremlino ha interrotto le consegne di gas naturale a Polonia e Bulgaria questa settimana, sollevando lo spettro di interruzioni in altri membri dell’UE che fanno affidamento su di essa per le forniture energetiche.

Il ministero dell’Economia tedesco ha dichiarato di aspettarsi una media dell’inflazione del 6,1% nel corso del 2022, prima di rallentare al 2,8% l’anno prossimo. Ha anche ridotto significativamente le sue prospettive di crescita economica.

Intanto, il rendimento del Bund a 10 anni è schizzato allo 0,88%.

ING fa notare in un’analisi sui risultati odierni dell’inflazione tedesca che, sebbene l’emergenza energia stia guidando il rialzo record dei prezzi, l’aumento dei costi all’economia in generale è in pieno svolgimento in Germania.

In alcuni Stati regionali l’inflazione alimentare era già a livelli di doppia cifra e i prezzi di pacchetti vacanze, attività ricreative, ospitalità e servizi più in generale hanno subito un’accelerazione negli ultimi mesi. Il tasso di inflazione per questi articoli è di gran lunga superiore all’obiettivo del 2% fissato dalla Banca centrale europea. A marzo, solo 21 delle 94 componenti principali del paniere inflazionistico tedesco presentavano tassi pari o inferiori al 2%.

La previsione degli esperti ING è così formulata: “Sullo sfondo dei recenti eventi geopolitici, prevediamo che l’inflazione tedesca quest’anno in media superi l’8% con la possibilità che i tassi mensili di inflazione entrino in territorio a due cifre in estate.”

A conclusione di tali stime peggiorative, la pressione su interventi della Bce sta salendo. Ormai è emersa una visione consensuale sulla fine delle cosiddette misure non convenzionali, ovvero acquisti netti di attività e tassi negativi sui depositi entro la fine dell’anno. L’unico problema aperto è la tempistica. Quando il primo rialzo dei tassi?

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# Bce

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