Il ritorno della volatilità sui mercati richiede più che mai di avere chiara la propria strategia.
La guerra tra Russia e Ucraina ha riacceso la volatilità sui mercati. Una cosa a cui non eravamo abituati dopo quasi due anni di rialzi costanti e senza mai improvvisi cambi di scenario.
Ora, invece, la situazione è piuttosto movimentata.
In pochi giorni i prezzi di petrolio e gas naturale si sono impennati. L’oro è tornato a salire, il Bitcoin a scendere, i treasury Usa si sono rafforzati e con essi il dollaro, mentre le azioni hanno segnato dei ribassi piuttosto pesanti. Questo nella giornata di giovedì, in concomitanza con l’attacco russo all’Ucraina.
Venerdì, poi, i mercati hanno mutato rapidamente la situazione. Le Borse hanno intrapreso un forte recupero, anticipato già da Wall Street nella chiusura di giovedì. L’oro ha corretto un po’ il tiro, il dollaro ha perso un po’ di terreno, il Bitcoin ha segnato un rally quasi del 10%.
Insomma, è evidente che gli scenari cambino rapidamente.
Volatilità e difficoltà nelle previsioni
Quanto appena descritto altro non è che una classica situazione di volatilità. Lo stesso investimento tende a cambiare di prezzo molto rapidamente e con oscillazioni ampie. Le direzioni sono spesso inverse.
Il risultato è che anche se in valore assoluto nell’arco di due o tre giorni le quotazioni in realtà non sono cambiate molto, nei fatti entrare o uscire nel momento sbagliato può portare a risultati molto negativi.
In questi scenari diventa molto difficile fare previsioni. E anche investire in base alle previsioni, già di per sé un approccio perdente, diventa molto rischioso.
Il mercato è il «discounting mechanism» per eccellenza
Una cosa che molti perdono di vista in queste situazioni è che il mercato è un quasi perfetto «discounting mechanism».
Cosa significa?
Semplice, che i prezzi non guardano tanto alla storia passata. Al contrario, il mercato è focalizzato sul futuro e i prezzi scontano, seppur in modo non perfetto, tutte le informazioni al momento note.
Dopo l’attacco russo sono stati sicuramente in molti a pensare se non fosse il caso di aprire posizioni su petrolio, gas, oro o investimenti simili per poter guadagnare da questa situazione.
Il problema è che queste posizioni si sarebbero dovute prendere prima, non dopo.
Ma in generale, il fatto che il mercato tende a scontare tutto ciò che è noto rende proprio superfluo questo approccio previsionale.
Come investire bene: strategia e rischio
In realtà, per guadagnare sui mercati finanziari, soprattutto quelli azionari, occorre seguire una strategia ben diversa.
In primo luogo, ognuno di noi deve conoscere la propria tolleranza al rischio. Se i mercati diventano improvvisamente molto volatili, quanta perdita si riesce a tollerare?
C’è chi sopporta perdite del 30-40% del proprio capitale senza preoccuparsi troppo, chi invece già dopo un 5-10% di perdita non dorme la notte. Quindi, è fondamentale dare una risposta a questa domanda. E la risposta deve essere la più onesta possibile, meglio ancora se basata su esperienze passate.
Sulla base di questa tolleranza al rischio, si può poi definire la parte azionaria massima da tenere in portafoglio.
Ad esempio, nella storia anche indici azionari ben diversificati sono arrivati a perdere, dal massimo al minimo, fino al 50% del loro valore.
Molto semplicemente, se ad esempio non siamo disposti a tollerare oltre il 20% di perdita totale complessiva, dovremo limitare l’esposizione azionaria al 40% del totale.
In questo modo, se questo 40% registrasse un ribasso vicino a quello storicamente massimo del 50%, la perdita in termini di capitale totale sarebbe intorno al 20%. Il restante 60% andrà investito in obbligazioni, cash e, in generale, investimenti poco volatili.
Naturalmente, con una tolleranza al rischio maggiore può aumentare anche la quota azionaria.
Asset Allocation come base della propria strategia di investimento
Quello che abbiamo appena visto altro non è che la scelta fondamentale di asset allocation, cioè come allocare le proprie disponibilità tra diverse tipologie di investimenti.
Nel lungo termine, questa scelta sarà ciò che determinerà la gran parte dei nostri risultati. Quindi, non tanto se comprare questa o quell’azione, non tanto se comprare ora o dopo la fine della guerra. Gran parte delle performance saranno dipendenti da quante azioni, obbligazioni e altri investimenti avremo in portafoglio.
Pertanto, è su questo che dobbiamo concentrare la nostra attenzione. A maggior ragione oggi che le previsioni sono difficili.
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