Il dollaro sta aumentando la sua forza contro l’euro, sulla scia di attese per politiche monetarie più restrittive in America rispetto all’Europa
Non c’è dubbio che il 2021 sia stato un anno positivo per il biglietto verde, con un forte rafforzamento del dollaro sull’euro. La fase di forza è stata ancora più evidente nelle ultime settimane, quando il dollaro ha raggiunto il massimo da 16 mesi a questa parte rispetto all’euro.
Quali sono i motivi? Molto dipende dalla velocità con cui si ipotizza che saranno intraprese politiche monetarie più restrittive.
Inflazione osservata speciale
C’è da dire che il dollaro non è forte solo contro l’euro. Anche la sterlina è ai minimi contro il biglietto verde.
Il fatto è che c’è consenso unanime sul fatto che gli USA anticiperanno tutti nel ritiro degli stimoli monetari, processo già iniziato, e nel rialzo dei tassi.
Se prima ci si aspettava che il primo rialzo si sarebbe avuto nel 2023, ora il consenso è verso un rialzo già dalla metà del 2022.
Il fatto è che l’inflazione sta salendo più del previsto. L’ultima osservazione ha rilevato prezzi in aumento del 6,20%, ben oltre le attese di economisti e analisti.
Insomma, nonostante il governatore Powell predichi prudenza e pazienza nel rialzo dei tassi perché l’inflazione in rialzo è solo temporanea, di fatto questo aumento dei prezzi c’è. E questo porterà probabilmente a dover anticipare certe decisioni.
Europa piena di «colombe»
Per contro, in Europa le «colombe» sono ancora di più rispetto agli USA. Non solo il ritiro degli stimoli monetari non è ancora iniziato, ma non c’è alcuna fretta di iniziarlo e ancora meno fretta c’è per il rialzo dei tassi.
Il governatore BCE Lagarde è più che mai convinta che nel 2023 l’inflazione tornerà sotto il 2%.
Ecco, quindi, che agli occhi della BCE attualmente non c’è motivo di correre ad aumentare i tassi.
Visione americana ed europea e cambio euro/dollaro
Sebbene quindi su entrambe le sponde dell’Atlantico non ci sia molta voglia di politiche restrittive, non c’è dubbio, comunque, che l’inflazione, così come la ripresa, sia più forte in USA che non in Europa.
Il risultato è che in questo momento gli investitori preferiscono il dollaro all’euro, nell’ottica di poter spuntare prima dei rendimenti più alti.
Al momento l’euro non è certo affondato. Stiamo assistendo infatti a discese piuttosto contenute. Però in un portafoglio è bene avere una certa esposizione al dollaro, per capitalizzare questo momento favorevole del biglietto verde.
© RIPRODUZIONE RISERVATA