All’Investor Conference del “Mid & Small in Milan” le Telecomunicazioni sono rappresentate da Unidata. Ai nostri microfoni Renato Brunetti, President.
Il settore delle Telecomunicazioni con particolare riferimento alle comunicazioni elettroniche (telefonia fissa, telefonia mobile/satellitare, trasmissioni radiotelevisive della rete internet), è uno di quelli che ha più risentito degli effetti della pandemia negli ultimi 2 anni. Dalla relazione annuale di AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) del 2021, emerge che la telefonia ha registrato una flessione complessiva del circa 5% nel biennio 2019-2020, passando da 30,07 miliardi di euro a 28,63 miliardi di euro, mentre i servizi di televisione e radio un calo di circa 3,1% nello stesso periodo di riferimento, passando da circa 9 miliardi di euro a circa 8,7 miliardi di euro.
Tuttavia, la rete internet, ha registrato un trend diametralmente opposto e di segno positivo, poiché si è assistito a un utilizzo sempre più pervasivo di questo servizio che, al contrario di altri, si è ampliato e intensificato. Il trend di crescita è continuato anche nel 2021, dove i dati AGCOM hanno confermato nel penultimo trimestre una media di 44,5 milioni di utenti unici mensili con 57 ore di navigazione medie mensili per utente e una capacità di attrarre investimenti pubblicitari passata aumentata di circa il 22% nel biennio 2019-2020 (da 40,9 milioni di euro a 49,9 milioni di euro) e con prospettive di crescita confermate anche nel 2021.
Lo sviluppo di reti e infrastrutture di connettività efficienti è un altro dei nodi nevralgici che afferisce al mondo delle telecomunicazioni e anch’esso è in accelerazione, con l’obiettivo di fornire servizi di connettività ultraveloci e in fibra ottica a tutti i cittadini su scala nazionale.
Ne abbiamo parlato con Renato Brunetti, President di Unidata, azienda di riferimento nel settore Telco per servizi di connessione in Fibra, servizi Cloud, Networking e collaterali, sia per i clienti privati che business.
Domanda: Come ha performato Unidata nel corso del 2021?
Risposta: Unidata ha performato molto bene nel 2021 perché siamo passati da un valore di circa 20€ a 50€ (n.d.r. guardando al prezzo delle azioni). Abbiamo quindi più che raddoppiato il valore di partenza (circa +150%) e questo è un dato molto positivo, che attesta una performance rilevante e gradita anche dai nostri investitori.
D: Quali sono le prospettive per il comparto Telco per il 2022 anche grazie all’immissione di liquidità prevista dal PNRR?
R: Bisogna innanzitutto precisare che in Italia non sono molte le aziende che operano nel comparto Telco e che al contempo sono quotate in Borsa; una tra tutte è Telecom Italia che però potrebbe andare verso il delisting. Ora, se questo dovesse accadere, il mercato a mio avviso potrebbe risentirne perché molte delle realtà che vi operano non sono ancora “grandi”e dovranno diventarlo per fronteggiare le sfide future, concentrando sempre di più gli investimenti.
Questo inoltre è un momento particolare perché stiamo assistendo alla trasformazione della vecchia rete in rame a una totalmente in fibra. Molti lo considerano un passaggio epocale, come quando si è passati dalle locomotive a vapore a quelle elettriche. Una vera e propria rivoluzione industriale.
Domanda: Siamo dentro alla quarta rivoluzione industriale. In che modo il settore Telco è chiamato a tenere il passo, soprattutto sul fronte dell’IoT?
R: In primo luogo, come già accennato poc’anzi, sarà di cruciale importanza il passaggio dal rame alla fibra ottica, con investimenti già effettuati nelle infrastrutture che complessivamente ammontano a circa 6/7 miliardi di euro e con altri 20 miliardi di euro di investimenti previsti. Parte di questi ultimi arriveranno dal PNRR e altri saranno effettuati dalle imprese private. Noi ad esempio ci siamo già dotati di questa cultura, sviluppata concretamente attraverso una divisione ad hoc che lavora anche per le consociate, come Unifiber.
Altro aspetto importante della rivoluzione 4.0 è l’iperconnesione in fibra di “tutto quello che ci circonda”, con una velocità di circa 10Gb, e l’IoT sarà di supporto in questo contesto di interazione e connessione. Tutto quello che interagisce dovrà essere connesso.
Da questo punto in poi si aprono nuovi scenari e nuove tecnologie, come a esempio quella LoRaWAN (Low Power Wide Area Network) - che stiamo già sviluppando - che permetterà di usare i device con batterie di durata fino a 10 anni e senza fili. Questo avrà enormi impatti sulla società, basti pensare all’agricoltura intelligente, ai vari meter come i contatori domestici, ai parcheggi, ecc. Siamo, quindi, molto fiduciosi per gli anni a venire.
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