Invoice trading in Italia da record: vale quasi €1,5 miliardi

Giulia Adonopoulos

02/09/2019

Il settore dei prestiti online in Italia è in vertiginosa crescita, trainato dall’invoice trading (anticipo fatture digitali) che nel primo semestre 2019 ha superato i volumi dell’intero anno precedente.

Invoice trading in Italia da record: vale quasi €1,5 miliardi

L’invoice trading, ossia l’anticipo fatture digitali attraverso piattaforme di crowdinvesting, in Italia vale oltre tre quarti dell’intero mercato dei prestiti online. Un mercato virtuoso, i cui volumi sono cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi anni grazie all’ingresso di nuove piattaforme specializzate e il consolidamento della loro leadership.

Se a fine 2018 il p2p lending in Italia ha toccato la cifra record di 1 miliardo di erogato, solo nei primi 6 mesi del 2019 il comparto ha sfiorato i 2 miliardi, toccando gli 1,9 miliardi di euro stando ai dati offerti da P2P Lending Italia. Si parla di una crescita su trimestre del 23%, e del 142% anno su anno.


Protagonista di questa accelerata è l’invoice trading. In un Paese come l’Italia, che registra il tasso di ritardo maggiore nel pagamento delle fatture alle PMI, si tratta di un dato significativo. Le piattaforme italiane di lending crowdfunding hanno raccolto 1,6 miliardi, di cui la fetta maggiore, pari a 1,4 miliardi, se la aggiudica l’invoice trading.

Nel primo semestre 2019 i prestiti erogati dall’invoice trading, pari a 535 milioni di euro, sono quasi 3 quarti dell’intero 2018 (764 milioni totali).

> Le differenze tra lending crowdfunding e invoice trading

Prestiti online alle imprese: Italia meglio dell’Europa

Ci sono diversi motivi per cui in Italia il settore dell’invoice trading gode di buona salute, continua la sua ascesa e sta ottenendo risultati migliori rispetto alla media europea.

L’invoice trading si è presentato come una valida soluzione per le aziende per difendersi dalla recessione e far fronte alla sempre maggiore stretta creditizia delle banche specie alle piccole e micro imprese. A questo si aggiunge, come anticipavamo, la maglia nera dell’Italia come paese più ritardatario in Europa per saldo delle fatture.

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