Con la pandemia e i conseguenti provvedimenti restrittivi il giro d’affari del settore del gioco legale in presenza si è contratto del 41%, con gettito quasi dimezzato. In crescita, invece, la fruizione online, ma è allarme sul boom dei canali illegali.
Tra i settori che sono stati colpiti dalla pandemia e dall’impianto di misure restrittive implementato nel corso del 2020 figura anche quello del gioco legale, soprattutto nel segmento in presenza, un asse portante per le casse dello Stato.
A rivelarlo, oggi, la LUISS Business School, che insieme ad Ipsos avvierà un progetto di ricerca teso ad analizzare le evoluzioni del mondo del gioco legale per agevolarne uno sviluppo sostenibile, fornendo un supporto all’agenzia delle Dogane e dei Monopoli, alle società concessionarie di gioco pubblico, agli operatori della filiera e agli stakeholder.
Crollo del gioco legale in presenza nel 2020
Nel dettaglio, la crisi che sta attraversando il settore si misura con due dati offerti dalla ricerca dell’Università romana. Il primo è relativo alla contrazione del gettito del comparto, passato dagli 11,4 miliardi di euro all’erario del 2019 ai 6,7 miliardi di quest’anno, per una contrazione del 41%. Numeri, questi, che rilevano soprattutto l’impatto della pandemia sul gioco in presenza (-41%), fiaccato dalla ciclica chiusura dei punti fisici.
Il secondo, invece, tasta il valore di spesa dell’industria, in contrazione del 33% dopo che nel 2019 aveva raggiunto quota 19,4 miliardi. Buone notizie arrivano però sul fronte del gioco online, in naturale incremento grazie alle misure di distanziamento sociale.
A preoccupare, ora, sono soprattutto i volumi occupazionali del settore, visto che la crisi corrente potrebbe minacciare gli oltre 100.000 lavoratori impiegati presso le imprese che supportano le attività delle aziende concessionarie, come le software house o le realtà che producono hardware per la stampa delle schedine o gli instant win.
In crescita i canali illegali
Ad integrare questi dati ci sono poi i numeri in crescita dei canali illegali, ai quali – secondo la LUISS Business School – molti giocatori ricorrono senza consapevolezza. Nel 2020 le stime parlano infatti di un volume di 4 milioni di persone fuoriuscite dal circuito legale del gioco, un trend da fronteggiare sostenendo quel presidio della legalità rappresentato dalla rete distributiva e da migliaia di lavoratori ed esercenti.
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