Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha stipulato l’accordo con l’Algeria per ricevere più forniture di gas e rimpiazzare Mosca. Ma questa operazione conviene davvero, economicamente, a Roma?
L’Italia prova a sostituire il gas russo. E pensa alle forniture, soprattutto in vista dei prossimi anni. Rientra in questo progetto l’accordo stipulato con l’Algeria per aumentare l’importazione del gas in Italia e provare, almeno in parte, a rimpiazzare Mosca.
Con l’intesa siglata ieri dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, l’Italia potrà contare su nove miliardi di metri cubi in più all’anno, da far arrivare attraverso il gasdotto di Mazara del Vallo. Parliamo, però, solamente di nove miliardi, quanto basta a coprire un terzo delle forniture russe, pari oggi a 29 miliardi di metri cubi.
Come spiega il Corriere della Sera, c’è poi da considerare anche il risvolto economico di questa operazione. Per abbattere i costi l’Italia punta su contratti lunghi, indicizzando il gas come il petrolio (metro di riferimento per l’Algeria). L’accordo con Algeri, poi, sarà esteso in futuro anche alle rinnovabili e all’idrogeno. Ma quanto conviene all’Italia questa operazione?
Quanto gas arriverà all’Italia per sostituire le forniture russe
Pur considerando i 9 miliardi di metri cubi di gas provenienti dall’Algeria, all’Italia restano ancora 20 miliardi per coprire le forniture russe. Dieci miliardi arriveranno da due navi di rigassificazione, ognuna con cinque miliardi di metri cubi l’anno: su questo fronte è in corso la contrattazione da parte di Snam a nome del governo.
Altri 2-3 miliardi arriveranno dall’aumento della produzione nazionale, soprattutto in Sicilia e nelle Marche. Altri 2,5 miliardi verranno importati dall’Azerbaigian con il Tap e altri 5 miliardi di metri cubi di gas naturale liquido proverranno da Egitto e Qatar.
Quanto pagheremo il gas algerino: ci conviene davvero?
Ma quanto pagheremo il gas algerino? Il prezzo è più alto di quanto valgono in media i contratti stipulati da Eni con la russa Gazprom: va però ricordato che parliamo di accordi raggiunti quando i prezzi erano nettamente inferiori.
Pagheremo invece meno, secondo alcune proiezioni con una riduzione del 20%, rispetto a quello che è ora il prezzo della Ttf alla Borsa di Amsterdam, preso come parametro in tutta Europa.
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Conviene il gas algerino o il Gnl?
L’acquisto del gas algerino ha, però, sicuramente un vantaggio dal punto di vista economico rispetto ai prezzi per l’importazione del Gnl. Difatti per il gas naturale liquido è necessario sobbarcarsi una serie di costi legati all’approvvigionamento: basti pensare alle navi che lo trasportano dal Qatar.
Non solo, perché i costi del Gnl sono particolarmente alti per tutte le questioni legate al trasporto e alla logistica. Inoltre servono anche investimenti per potenziare gli impianti presenti in Italia, come quelli di Rovigo e Livorno.
All’Italia conviene acquistare il gas algerino?
In conclusione, in questo momento l’accordo con Algeri sembra abbastanza vantaggioso anche dal punto di vista economico, seppure le forniture russe avessero un prezzo minore in quanto stipulate in una diversa fase. Ma è chiaro che in un vista di una possibile emergenza - con l’ipotesi estrema dello stop alle forniture di Mosca - in questo momento la soluzione algerina sembra meno dispendiosa di altre.
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