Lavoro, effetto Jobs Act: continuano a crescere contratti a tempo indeterminato, +30,5% nei primi 7 mesi

Stefania Manservigi

25 Agosto 2015 - 16:00

Secondo gli ultimi dati ricavabili dal Sistema Informativo delle Comunicazioni obbligatorie gestito dal ministero del Lavoro, continuano a crescere le attivazioni di contratti a tempo indeterminato nei primi sette mesi dell’anno (+30,5%). Sono questi i primi effetti del Jobs Act sul mercato del lavoro.

Lavoro, effetto Jobs Act: continuano a crescere contratti a tempo indeterminato, +30,5% nei primi 7 mesi

Continuano a crescere le attivazioni di contratti a tempo indeterminato. Secondo i dati ricavabili dal Sistema Informativo delle Comunicazioni obbligatorie gestito dal ministero del Lavoro le stesse sarebbero infatti cresciute del 30,5% nei primi sette mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2014.
Trend positivo che conferma, dunque, i dati dell’Inps relativi al primo semestre del 2015 (a tal proposito leggi anche Lavoro, effetto Jobs Act: secondo dati Inps contratti a tempo indeterminato aumentati del 36%).
Le percentuali rese noto devono intendersi al netto del settore domestico e della Pa.

Lavoro, effetto Jobs Act: tutti i dati sulle attivazioni contrattuali dei primi sette mesi
In crescita dunque i posti fissi nei primi sette mesi del 2015; a luglio il saldo fra i posti a tempo indeterminato persi e le assunzioni stabili è positivo per 27.375 unità. Il dato comprende anche le trasformazioni dei contratti da tempo determinato a indeterminato pari a 27.328. Le nuove assunzioni sono 47. A giugno il saldo era positivo per 24.883 posti.
Per quanto riguarda i dati relativi alle altre forme contrattuali, crescono del 2,3% le attivazioni a tempo determinato (a fronte di +6,7% di cessazioni) mentre calano apprendistato (-13,8%) e contratti di collaborazione (-15%).

Lavoro, effetto Jobs act: +39% le trasformazioni a tempo indeterminato
I dati del ministero del Lavoro rivelano un trend che sembra ormai consolidarsi: ad incidere sulla percentuale delle attivazioni dei contratti a tempo indeterminato sono le trasformazioni di contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato che hanno fatto registrare un +39% da gennaio a luglio 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014. Sono poche invece le nuove attivazioni: +5,2% contro il +5,1% delle cessazioni.

Lavoro, effetto Jobs Act: a luglio +135mila contratti totali, +27.375 quelli stabili
I dati del Ministero del Lavoro si sono inoltre concentrati sulla situazione riguardante il mese di luglio. Nel mese di luglio 2015 il numero di attivazioni di nuovi contratti di lavoro è stato pari a 767.168, a fronte di 631.751 cessazioni. Per un totale di 135mila contratti in più attivati. A giugno il saldo totale tra attivazioni e cessazioni era stato di 61mila contratti in più.
Tra i contratti attivati, vanno poi analizzate le diverse tipologie contrattuali: i contratti a tempo indeterminato attivati sono stati 137.826, a fronte di 137.779 cessati. Se a questi si sommano anche le 27.238 trasformazioni di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato, sempre registrate a luglio (erano state 21.429 nello stesso periodo del 2014), il saldo finale risulta essere di 27.375 contratti in più.

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