Governo a rischio crisi, botta e risposta tra i leader di Lega e 5 Stelle, Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Elezioni anticipate a giugno?
I casi Armando Siri e Virginia Raggi stanno creando nuovi malumori in seno alla maggioranza del governo gialloverde.
Nelle ultime ore, i leader della Lega e del M5S, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, non hanno perso l’occasione per battibeccare, scambiandosi frecciatine soprattutto attraverso i social. Anche se la tensione tra i due schieramenti è palpabile, Salvini nega una crisi di governo. Ma Di Maio accusa il ministro del Carroccio di complottare con Berlusconi.
Su Siri e Raggi si accende lo scontro Lega - 5 Stelle
Da un lato Luigi Di Maio che difende Virginia Raggi, dall’altro Matteo Salvini che non intende rinunciare al suo braccio destro Siri. Tra i due vicepremier del governo Lega - Cinque Stelle aumentano gli attriti. Di Maio attacca il leader del Carroccio da Facebook e parla di accordi sottobanco con Berlusconi, Matteo Salvini replica: “la crisi di governo è solo nella testa di Di Maio”.
A scagliarsi contro la Lega, accusata di speculare sulle elezioni, è anche il capogruppo M5S in Campidoglio Giuliano Pacetti che rimprovera al Carroccio di voler stoppare il Salva-Italia e voler regalare 2,5 miliardi di euro alle banche, pur di attaccare Roma e la sua amministrazione.
“La Lega vuole solo governare bene e a lungo nell’interesse degli italiani”, la replica di Salvini che chiede a Di Maio di concentrarsi su argomenti ben più importanti come, ad esempio: non parlare di porti aperti per gli immigrati e controllare che il reddito di cittadinanza non finisca a furbetti, delinquenti ed ex terroristi.
Il caso Arata
A peggiorare la situazione, anche la notizia riportata dal Corriere della Sera circa l’assunzione, a Palazzo Chigi, di Federico Arata. A volerlo il sottosegretario Giancarlo Giorgetti.
Federico è il figlio dell’imprenditore Paolo Arata, indagato per corruzione insieme al sottosegretario Armando Siri. Secondo il Corriere, il contratto di Federico Arata sarebbe stato firmato con il Dipartimento programmazione economica e registrato dalla Corte dei Conti. Sulla vicenda il Movimento 5 Stelle chiede spiegazioni a Matteo Salvini.
“La domanda che, per una questione di opportunità politica, ci poniamo, è se Salvini fosse a conoscenza di tutto questo. Ci auguriamo e confidiamo che il leader della Lega sappia fornire quanto prima elementi utili a chiarire ogni aspetto. Non solo al M5S, con cui condivide un impegno attraverso il contratto di governo, ma anche ai cittadini.”
In caso di crisi, elezioni anticipate a giugno?
Intanto, il mese di giugno si avvicina e il rischio di elezioni anticipate pende sul governo Lega - 5 Stelle come una spada di Damocle. Due le date possibili per tornare al voto: il 23 o il 30 giugno.
La campagna elettorale, secondo quanto previsto dalla normativa italiana, deve durare dai 45 a un massimo di 70 giorni, dunque - in caso di crisi di governo - il presidente della Repubblica avrebbe una scadenza da rispettare per sciogliere le Camere: il 14 maggio.
Per il momento però, al di là delle minacce, né 5 Stelle né Lega sembrano voler mandare all’aria il lavoro portato avanti fino ad oggi. La prova del nove sarà martedì 23 aprile quando il Consiglio dei ministri sarà chiamato a varare il decreto per la crescita, che contiene anche la norma Salva-Roma tanto criticata dalla Lega nelle ultime ore e altrettanto difesa dai 5 stelle.
Se la situazione precipitasse in questa occasione si farebbe in tempo a sfruttare la finestra elettorale di giugno. In caso in cui la crisi di governo si acuisse dopo le Europee, il voto invece slitterebbe a settembre, come riporta anche l’Ansa, che parla di una campagna elettorale nel mese d’agosto. Ipotesi - ricordano dall’agenzia di stampa - mai verificatasi prima d’ora.
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