Matteo Salvini annuncia la nascita di una segreteria politica che lo affiancherà nella gestione della Lega. Tutti i possibili nomi.
Matteo Salvini ha annunciato nel salotto di Porta a Porta, all’indomani delle elezioni regionali, la nascita della nuova segreteria politica della Lega, con il Capitano che così non sarà più l’uomo solo al comando.
Come detto dallo stesso segretario federale, la Lega si vuole dotare di un’organizzazione da partito old style, con i diversi esponenti scelti ad occuparsi dei dipartimenti divisi in aree tematiche.
Nonostante non siano stati ancora ufficializzati i nomi dei segretari politici, sono diverse le ipotesi che si stanno facendo su chi affiancherà Salvini nella leadership del partito.
Chi sono i nuovi segretari della Lega annunciati da Salvini?
Innanzitutto, dovrebbero entrare a far parte della segreteria i tre vice-segretari: Giancarlo Giorgetti, Lorenzo Fontana e Andrea Crippa. Inoltre, in molti prevedono anche l’arruolamento di Roberto Calderoli, uno degli esponenti di più lungo corso del Carroccio.
L’unica figura dichiarata da Salvini è quella della deputata Alessandra Locatelli, la quale si occuperà del dipartimento per la Disabilità. Gian Marco Centinaio invece dovrebbe ricoprire il ruolo di responsabile dell’Agricoltura, settore di cui si era occupato guidando l’omonimo ministero durante il governo giallo-verde.
Tra le quota rosa troviamo Giulia Bongiorno, che potrebbe finire alla Giustizia, ed Erika Stefani all’Autonomia. Anche Lucia Borgonzoni, nonostante la sconfitta dello scorso gennaio per la carica di presidente regionale dell’Emilia Romagna contro Stefano Bonaccini, potrebbe entrare come responsabile della Cultura.
Per quanto riguarda la posizione di capo-dipartimento dell’Economia, Matteo Salvini sarebbe propenso ad affidare la materia a uno tra Alberto Bagnai e Claudio Borghi. Con entrambi la Lega potrebbe contare su una posizione scettica nei confronti dell’Europa e della moneta unica.
Tra le aree rimanenti, si fanno i nomi di Edoardo Rixi ai Trasporti e le Infrastrutture, mentre Claudio Durigon andrebbe al Lavoro.
La leadership del centrodestra in discussione?
Con questa operazione Salvini sembrerebbe abbandonare la guida solitaria del partito, cercando di coinvolgere nell’organizzazione più esponenti.
Al tempo stesso, il senatore del Carroccio eviterebbe la possibilità che la sua leadership possa essere messa in discussione dopo il risultato delle regionali e il successo di Luca Zaia, che molti auspicano possa diventare il punto di riferimento di una destra più moderata.
Tra questi troviamo soprattutto diversi alleati, i quali hanno espresso più di un dubbio nelle capacità di Salvini di comportarsi da capo di coalizione.
Ad esempio Giovanni Toti, governatore confermato alla guida della Liguria, ha rilasciato dure dichiarazioni nelle ore post-voto in cui ha affermato come all’ex ministro dell’Interno manchi una visione di insieme del centrodestra e che abbia l’ossessione di far cadere il governo Conte-bis.
Anche Giorgia Meloni, a cui Salvini ha addossato la responsabilità della candidatura inefficace di Fitto in Puglia, sembra pronta a mettere in discussione il ruolo di leader dell’alleanza, dichiarando qualche tempo fa “a Palazzo Chigi andrà chi prende più voti”.
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