Quanto costa odiare? Secondo il Parlamento europeo il costo è di oltre 700 milioni di euro. I finanziamenti provengono non solo da privati europei, ma anche da gruppi stranieri che hanno come scopo destabilizzare e frenare le battaglie per i diritti umani.
Che sia seduta al bar o nella propria cameretta con il cellulare, l’opinione pubblica continua a discutere del Ddl Zan. Si discute di manipolazione dei bambini, di libertà di espressione e di lobby gay finanziate dall’Europa per intervenire nelle politiche nazionali. Ma sarà davvero così o sono solo le solite chiacchiere complottiste da bar?
Il 15 maggio 2021 si è tenuta una manifestazione per dire no alla legge contro l’omolesbobitransfobia, la misoginia e l’abilismo. Chi è sceso per protestare è convinto che il Ddl Zan insegni ai bambini a cambiare sesso e che la “teoria gender” sarà insegnata nelle scuole al posto delle normali materie scolastiche.
Secondo Neil Datta, segretario dell’European Parliamentary Forum for Sexual and Reproductive Rights (Epf), i gruppi anti-LGBTQ+, anti-gender, non agiscono da soli e sono finanziati da alcuni potente uomini.
Finanziamenti privati: quanto costa odiare la comunità LGBTQAI?
In molte parti del mondo si è arrivati a considerare il “diverso” come un valore, un arricchimento della propria cultura. Ma questo sentimento non è comune a tutti e ancora persistono ampi gruppi di odio.
Il Parlamento europeo ha presentato in un’audizione pubblica le informazioni relative ai finanziamenti dei gruppi di odio anti-gender e anti-choice (contro l’aborto). Il costo in euro è elevato, si parla di 702,2 milioni di euro nell’arco temporale che va dal 2009 al 2018.
Di questi oltre 700 milioni il 62% proviene da donatori privati nell’Unione europea, il 27% dalla Federazione Russa, il 12% dagli Stati Uniti e il restante da Paesi come Messico e Qatar. A far conoscere questa discussione in seno al Parlamento europeo è stata Jennifer Guerra, in un pezzo dedicato ai finanziamenti per The Vision.
La maggior parte dei soldi proviene dal territorio europeo, da investitori privati come l’oligarca russo Vladimir Yakunin, tramite il fondo nato “per rafforzare i fondamenti spirituali della società russa e l’educazione morale basata sui principi ortodossi”. Non a caso in Russia è stata promossa una legge contro la “propaganda gay”. Dalla promulgazione nel 2013, i casi di violenza omofobica sono aumentati e la censura nell’arte si è applicata con maggiore severità.
Sempre secondo Neil Datta, i 700 milioni di euro con i quali sono finanziati questi gruppi d’odio sono solo la punta dell’iceberg in un mare di finanziamenti irregolari e provenienti dall’estero. Secondo Guerra non ci sono dubbi: i gruppi anti-gender e anti-aborto, grazie ai finanziamenti, sono in grado di esercitare una forte influenza in Europa, “arrivando a interferire con le leggi dei singoli Stati, come dimostra il caso della Polonia”.
Finanziamenti pro-gay: quanti sono e come vengono usati
Da una parte i gruppi d’odio, dall’altra dei manipolatori? La stessa definizione “lobby gay” è un termine ambiguo che viene associato ai gruppi in favore dei diritti LGBTQIA. Il termine è utilizzato per screditare la lotta per i diritti delle minoranze e boicottare un sistema di sensibilizzazione che passa anche attraverso le arti visive. Oggi alcuni la chiamano “dittatura del politicamente corretto”.
Le associazioni, che hanno come scopo quello di aiutare a contrastare l’odio, la discriminazione, la violenza contro genere, identità, sesso, etnia e qualsiasi altro elemento che non sia inquadrato nel concetto di “normale”, ricevono dei finanziamenti.
Facciamo un confronto con l’Italia. Dal 2003 al 2014 (i dati sono in aggiornamento) le associazioni LGBTQIA e le Help Line hanno ottenuto un ammontare complessivo di 3.155.781,05. Poco più di tre milioni di euro.
I risultati delle fantomatiche lobby gay non sono poi così buoni. Basti pensare che solo in Italia ogni anno vengono aggredite 120 persone per motivi legati all’odio“ gender”. Le Help Line rispondono a circa 50 richieste di aiuto al giorno, molte delle quali finiscono senza una denuncia o un’adeguata punizione.
Secondo i critici del Ddl Zan l’omofobia non esiste, eppure vengono finanziati gruppi di odio per un valore parziale di 700 milioni di euro. Più che di lobby gay bisognerebbe parlare di lobby di odiatori.
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