La Lombardia è ora zona arancione e può riaprire gli esercizi commerciali. Ne dà l’annuncio Fontana sui social. Attesa la decisione ufficiale del Governo.
Ultim’ora: la Lombardia diventa zona arancione. Lo comunica il presidente Attilio Fontana, che su Twitter scrive:
Grazie ai sacrifici dei lombardi, apprezzati i dati epidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali.
A breve la decisone del Governo.— Attilio Fontana (@FontanaPres) November 27, 2020
Ingresso in zona arancione posticipato per la Lombardia: il ministro Speranza ha firmato un’ordinanza che ne conferma la zona rossa fino al 3 dicembre. Nei fatti, sarebbe cambiato poco. Entrare in zona arancione vuol dire potersi spostare nel proprio comune senza obbligo di autocertificazione, ma resteranno i limiti agli spostamenti verso altri comuni e regioni.
Una decisione, quella del Governo, che ha incontrato l’opposizione del presidente Attilio Fontana, da giorni ottimista riguardo il possibile passaggio della Lombardia in zona arancione da oggi. “Tecnicamente siamo già in zona arancione”, aveva detto, ma “almeno fino al 27 novembre resteremo in zona rossa”, ricordando che in base all’attuale Decreto il passaggio a una fascia di rischio più bassa può avvenire solo se i dati vengono confermati per due settimane consecutive.
Anche Piemonte, Valle D’Aosta e Calabria, che sono state le prime regioni a essere inserite in zona rossa con il Dpcm 3 novembre, spingono per il declassamento in zona arancione, che porterebbe a un allentamento delle misure restrittive. Restare in zona rossa a ridosso del Natale è un rischio che nessuna regione vuole correre.
Oggi usciranno i dati del monitoraggio dell’Iss sulla base dei quali verranno decisi i colori delle regioni a dicembre. Fontana ha detto che “continuerà a farsi portavoce affinché la Lombardia torni in zona arancione prima possibile”.
Lombardia diventa arancione? Si decide il 3 dicembre
In seguito alla decisione del ministro Speranza, Fontana ha detto di aver avuto con lui un “confronto schietto e diretto” e che entrambi sostengono che la Lombardia abbia tutti i requisiti per passare da quella rossa a quella arancione. “Ci siamo lasciati con l’impegno di riaggiornarci molto presto per verificare quella che può essere la data giusta per allentare le misure”, ha concluso il governatore lombardo in una nota.
Fontana aveva detto che da venerdì 27 novembre la regione avrebbe potuto chiedere di entrare in zona arancione. Questo perché i dati del Covid in Lombardia sono incoraggianti. “Noi abbiamo già iniziato una fase di leggero ma significativo miglioramento. Il nostro Rt è sceso in maniera sostanziale, tanto che rientreremmo già oggi in zona arancione”.
In fase di stabilizzazione la curva dei nuovi casi positivi e della percentuale positivi/tamponi effettuati, e in lieve calo il numero di ricoveri di malati gravi, anche se si stimano 1-2 settimane ancora con un numero alto di decessi. Gli effetti delle ultime misure restrittive si iniziano a vedere, ma l’allerta negli ospedali è ancora alta e le terapie intensive piene.
Non abbastanza affinché la Regione possa allentare le misure. “Nonostante la mia opposizione, il Governo intende mantenere in vigore fino al 3 dicembre le attuali misure restrittive e, quindi lasciare la Lombardia in zona rossa”, ha detto Fontana al termine della conferenza Stato-Regioni.
Per sapere se la richiesta della Regione di essere trasferita in zona arancione verrà accolta bisognerà vedere come andranno le cose entro il 3 dicembre, quando il ministero della Salute potrà decretare, in base ai dati dell’Iss, il passaggio delle regioni da una zona di rischio all’altra.
Lombardia diventa arancione: cosa cambia
Lombardia in zona arancione significa che i cittadini si potranno muovere all’interno del proprio comune durante il giorno senza obbligo di autocertificazione. Resta vietato uscire dal proprio comune e dalla regione se non per motivi di lavoro, studio, urgenza, salute o necessità.
In zona arancione restano chiusi ristoranti, bar, pub, pizzerie, gelaterie e pasticcerie, ma è consentito il servizio di asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza limiti di orario.
Con il passaggio da zona rossa ad arancione in Lombardia si può andare dall’estetista e nei saloni di tatuaggi, chiusi in zona rossa. Per quanto riguarda le scuole, tornerebbero le lezioni in presenza anche per seconda e terza media, con obbligo di mascherina al banco, mentre le superiori continuerebbero con la DAD.
Secondo i dati diffusi da Cisl Lombardia, da quando la Lombardia è stata dichiarata zona rossa a inizio novembre, sono quasi 480mila (il 10% del totale) i lavoratori del settore privato che non lavorano. I più colpiti dalle misure dell’ultimo Dpcm risultano essere gli addetti del settore sport e intrattenimento, per non parlare di chi lavora nella ristorazione e dell’accoglienza, nel settore dei servizi alla persona e nel commercio.
Secondo l’indagine condotta, le misure applicate in Lombardia in zona arancione interesserebbero quasi 300.000 lavoratori, pari al 6,3% del totale nell’economia privata. Una abbassamento della curva epidemiologica e un miglioramento della situazione negli ospedali, tali da portare la Lombardia in zona arancione, permetterebbero a 176.996 addetti di proseguire la propria attività lavorativa. In caso di passaggio a zona gialla, sarebbero 241.161 le persone che potrebbero riprendere la propria attività.
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