Un «tweet di regime» dalla Casa Bianca, mentre il costo della benzina alla pompa è al massimo dal 2014 (+42% sul 2020). Con l’inflazione al galoppo e 15 milioni di americani dipendenti da sussidi
C’è da sperare che quanto accaduto sia frutto di un attacco hacker russo. Quantomeno, perché spiegherebbe il ricorso a una delle più antiche armi della dittatura sovietica: la propaganda. Difficile, altrimenti, trovare una spiegazione - al tempo stesso alternativa e aderente ai principi liberali - al tweet della Casa Bianca in onore del 4 luglio, l’Independence Day. Ma ancor più sconcertante, è l’immagine scelta:
Fonte: White House (Twitter)
di fatto, Joe Biden augura buoni festeggiamenti ai suoi connazionali rivendicando 16 centesimi di risparmio sulla spesa per il barbecue rispetto allo scorso anno.
Di per sé, un qualcosa che non avrebbe affatto stonato in un film demenziale con Leslie Nielsen. O magari, tanto per nobilitare un po’ lo sforzo del team di creativi di Pennsylvania Avenue, in un cameo de Il dottor Stranamore. Ci vuole infatti del coraggio o un livello di disperazione che rasenta il panico totale per gonfiare il petto rispetto a un risparmio degno del buono sconto che si ritaglia da un rivista, a fronte di quanto messo in campo e sbandierato dalla Casa Bianca come piano infrastrutturale e di investimento per far tornare l’America leader nel mondo.
E mentre il pensiero vola a Pechino, chiedendosi come Xi Jinping abbia potuto reagire a una tale invasione di campo nel regno finora incontrastato dell’agiografia di regime, tocca prendere atto del lato terribilmente serio della vicenda. Perché nel medesimo giorno in cui Joe Biden invitava gli americani a festeggiare con il cuore più leggero e il portafoglio più pesante di ben un sesto di dollaro, il costo della benzina alla pompa saliva al massimo dal 2014, una media nazionale di 3,10 dollari al gallone: +42% rispetto allo scorso anno. Ma non basta. Perché nientemeno che il Washington Post, certamente un quotidiano non avverso ai Democratici, ha messo in fila gli aumenti più consistenti con cui gli americani hanno dovuto affrontare questo 4 luglio: elettrodomestici +8,6% su base annua, automobili usate +29,7%, tariffe aeree +24,1% e abbigliamento +5,6%.
E non basta. Perché questo grafico
Fonte: Reuters
mostra come l’enorme risparmio garantito dall’azione economica dell’amministrazione Biden rischi di essere letteralmente bruciato dal costo triplicato del gas butano nell’hub di Mount Belvieu, Texas, rispetto al periodo pre-pandemia. E a denunciare come la festa più sentita dall’orgoglio statunitense avrebbe pagato caro il costo delle grigliate a causa di questo aumento è stato il Wall Street Journal, altro giornale certamente non nostalgico dell’era Trump. Come dire, risparmiate sull’acquisto di costine e salsicce al supermarket. Ma meglio se le mangiate crude. Altrimenti, addio all’operazione salvadanaio.
Ironia a parte, questi due grafici
Fonte: BLS
Fonte: Bloomberg
mostrano come lo scivolone da propaganda stile Ddr della Casa Bianca tradisca una sempre crescente presa d’atto del fatto che il ghiaccio stia cominciando a sciogliersi sotto i piedi della narrativa. Sono infatti ancora poco meno di 15 milioni gli americani che continuano a beneficiare di qualche tipo di supporto federale e il trend non pare affatto in diminuzione, stante la divaricazione sempre più netta con il numero di nuovi posti di lavoro creati dalle aziende. Tradotto, si resta a casa con l’assegno statale fino a quando possibile.
O, quantomeno, fino a quando non si trova un impiego che garantisca un salario di pari entità. In un contesto simile, quale effetto combinato creerà la dinamica di crescita dei prezzi già in atto (e a rischio di peggioramento) con la fine di tutti i programmi di sostegno pandemico, prevista negli Usa per il 6 settembre prossimo? Meglio rivendicare anche quei 16 centesimi di risparmio, quindi. Perché l’autunno potrebbe offrire poche occasioni di festeggiamento. La sabbia nella clessidra è sempre più scarsa. E scorre sempre più velocemente.
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