Spese record per lo staff di Luigi Di Maio al Ministero degli Esteri: delle inchieste da parte de L’Espresso e Il Giornale hanno fatto i conti su quanto ci costano i collaboratori del leader 5 Stelle alla Farnesina.
Chi lo avrebbe mai detto che il leader del partito più “anti-casta” del Paese, che da sempre si batte giustamente per la riduzione dei costi della politica, alla fine sia il più spendaccione della storia del Ministero degli Esteri in merito al costo del proprio staff?
Può sembrare un paradosso, oppure una grande ipocrisia, ma due inchieste distinte de L’Espresso e Il Giornale hanno fatto luce su quanto pesano sulle casse statali i collaboratori che Luigi Di Maio ha voluto con sé quando a inizio settembre è approdato alla Farnesina.
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In totale l’assunzione a tempo determinato di otto persone, con stipendi da dirigenti o funzionari, costa la bellezza di oltre 700.000 euro all’anno. Soldi questi ovviamente pubblici, con la cifra totale che risulta superiore anche dell’era di Angelino Alfano agli Esteri e oltre tre volte di più del precedente ministro Enzo Moavero Milanesi.
Di Maio e il costo super del suo staff
Il passaggio dal governo gialloverde a quello giallorosso è stato un problema non da poco per Luigi Di Maio. Il giovane golden boy pentastellato infatti è uscito più che ridimensionato dal caotico “ribaltone” estivo.
Se prima il leader del Movimento 5 Stelle era “uno e trino”, ovvero contemporaneamente vicepremier, ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, adesso invece con la nascita del Conte bis si è dovuto accontentare della sola Farnesina.
Naturalmente Di Maio nel precedente governo anche se con tre incarichi percepiva soltanto uno stipendio, quello di deputato viste le nuove norme introdotte dall’esecutivo Letta che hanno tolto il cumulo delle buste paga per i parlamentari che diventavano ministri.
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Adesso però il capo politico dei pentastellati da tre uffici si ritrova soltanto con uno, un problema questo per il corposo staff personale voluto ai tempi dei gialloverdi dal super ministro per il suo triplice incarico.
Al momento del suo arrivo al Ministero degli Esteri, come scritto da L’Espresso a da Il Giornale a partire dal 6 settembre fino al termine del mandato di governo Luigi Di Maio ha assunto otto persone per il suo staff personale, tutti con contratto a tempo determinato e stipendio da dirigente o funzionario.
Nome | Ruolo | Stipendio* |
---|---|---|
Augusto Rubei | Consigliere per gli aspetti legati alla comunicazione, relazione con i media e istituzioni | 140.000 euro |
Cristina Belotti | Capo segreteria e segretario particolare del ministro | 120.000 euro |
Pietro Dettori | Consigliere per la cura dei rapporti con le altre forze politiche | 120.000 euro |
Sara Mangieri | Consigliere per i rapporti con la stampa | 90.000 euro |
Carmine America | Esperto questioni internazionali, sicurezza e difesa | 80.000 euro |
Daniele Caporale | Consigliere per le comunicazioni digitali | 80.000 euro |
Giuseppe Marici | Consigliere per le informazioni diffuse attraverso i media | 70.000 euro |
Alessio Festa | Consigliere per le relazioni istituzionali | 11.580 euro |
*Dati Il Giornale, cifre lorde
In totale lo staff voluto da Luigi Di Maio ha un costo pari a 711.580 euro l’anno. Un record questo per il Ministero degli Esteri, visto che i collaboratori personali del suo predecessore Enzo Moavero Milanesi pesavano per 200.000 euro e quelli di Angelino Alfano per 587.000 euro.
Senza dubbio ogni ministro ha tutto il dovere di assumere al proprio fianco persone di fiducia che possano aiutarlo nel suo lavoro. La cifra record di Di Maio alla Farnesina però stride con il mantra del taglio ai costi della politica, autentico cavallo di battaglia di un Movimento 5 Stelle che però in qualche caso pecca a riguardo di coerenza.
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