M5S verso la scissione: ipotesi nuovo gruppo con il simbolo di Italia dei Valori

Alessandro Cipolla

18/02/2021

Espulsi i 15 senatori del Movimento 5 Stelle che hanno votato contro la fiducia al governo Draghi, mentre gli assenti erano 6: a questi oggi si dovrebbero aggiungere i dissidenti alla Camera, con una scissione che appare inevitabile tanto che già si parla di un nuovo gruppo parlamentare.

M5S verso la scissione: ipotesi nuovo gruppo con il simbolo di Italia dei Valori

Tira aria di scissione nel Movimento 5 Stelle dopo il voto di fiducia al Senato per il nuovo governo Draghi, visto che ben 15 senatori pentastellati si sono espressi contro mentre altri 6 erano assenti in Aula.

Una scelta questa dei dissidenti che va contro la decisione presa dagli attivisti certificati su Rousseau che è vincolante per i “portavoce” pentastellati. Seguendo i dettami del regolamento, il reggente Vito Crimi ha annunciato la loro espulsione.

A questi ribelli del Movimento 5 Stelle che si sono palesati al Senato si dovrebbero aggiungere adesso quelli della Camera, dove un altrettanto corposo drappello di deputati non voterà la fiducia al nuovo Governo.

A questo punto una scissione nei 5 Stelle appare inevitabile, tanto che già si parla di un nuovo gruppo parlamentare pronto a formarsi, mentre subito dopo il responso di Rousseau era stato Alessandro Di Battista a dire addio al Movimento.

M5S, scissione inevitabile?

Probabilmente Beppe Grillo e Luigi Di Maio lo avevano già messo in conto quando hanno deciso di sostenere un appoggio al governo Draghi, ma adesso dopo il voto di fiducia al Senato appare chiaro che un pezzo del Movimento 5 Stelle appare destinato ad andare per una propria strada.

A Palazzo Madama sono stati espulsi dai 5 Stelle i 15 senatori che hanno votato contro: Abate, Angrisani, Corrado, Crucioli, Di Micco, Giannuzzi, Granato, La Mura, Lannutti, Lezzi, Mantero, Mininno, Moronese, Morra e Ortis.

A questi senatori però, capitanati da Nicola Morra e Barbara Lezzi, si potrebbero aggiungere i 6 che non hanno preso parte al voto di fiducia: Auddino (che poco prima del voto si erano espresso per il No), Botto, Campagna, Dessì, Garruti e Nocerino.

Altri voti contrari al governo Draghi sono arrivati invece da diversi senatori ex 5 Stelle e ora facenti parte del Gruppo Misto: Mario Michele Giarrusso, Lello Ciampolillo, Elena Fattori, Paola Nugnes (queste due ora con LeU) e Gianluigi Paragone.

Stando a quanto riporta il Fatto Quotidiano, a Palazzo Madama vista l’espulsione di chi non ha votato la fiducia si starebbe già pensando di formare un nuovo gruppo parlamentare, magari rispolverando il simbolo dell’Italia dei Valori.

Una scena simile a quella di Palazzo Madama dovrebbe avvenire adesso alla Camera, dove almeno una decina sarebbero i deputati grillini pronti a votare contro e altrettanti vengono dati come in bilico.

Il Movimento 5 Stelle così continua a perdere ancora pezzi, con una scissione ormai alle porte anche se alla fine non c’è stata una fuga di massa come inizialmente ipotizzato: in molti hanno votato la fiducia obtorto collo, ma nei prossimi mesi è facile aspettarsi altre fuoriuscite ogni volta che il Governo sarà chiamato a trovare dei compromessi su temi come Giustizia, ambiente e investimenti.

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