MEF: fabbisogno statale, modesto calo nel mese di aprile, scende a 2,9 miliardi di euro

Elisabetta Scuncio Carnevale

02/05/2019

Il Ministero di economia e Finanza pubblica i dati provvisori del fabbisogno statale di aprile 2019

MEF: fabbisogno statale, modesto calo nel mese di aprile, scende a 2,9 miliardi di euro

Nei primi quattro mesi del 2019, il fabbisogno del settore statale è stato di 31,6 miliardi, un incremento di circa +1,5 miliardi rispetto allo stesso quadrimestre del 2018.

Nel mese di aprile invece il fabbisogno è sceso a 2,9 miliardi di euro, un calo di circa 200 milioni di euro rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando registrò 3,09 miliardi. Lo comunica il Ministero dell’Economia e Finanze che rende noti gli ultimi dati provvisori del mese di aprile.

Fabbisogno statale, i dati del MEF

“Nel confronto con il corrispondente mese del 2018, il saldo ha beneficiato in larga misura del versamento degli utili da parte di Banca d’Italia per un importo di 5.700 milioni compensato dai maggiori prelevamenti dai conti di tesoreria intestati agli Enti territoriali (+ 1.700 milioni circa) e agli Enti di previdenza (+ 600 milioni circa)”.

Questo il commento del MEF sul saldo del settore statale che, nel mese di aprile 2019, si è chiuso con un fabbisogno di 2,9 miliardi. 200 milioni in meno rispetto al mese di aprile del 2018.

Se nel mese appena trascorso e nel precedente mese di marzo, il Ministero ha registrato una variazione negativa nel fabbisogno statale, diversa è la situazione dei primi quattro mesi dell’anno in corso, che hanno visto - nel complesso - un peggioramento dei conti pubblici. Il fabbisogno del primo quadrimestre è stato infatti pari a circa 31.6 miliardi, 1.500 milioni in più rispetto ai primi quattro mesi del 2018.

La spesa per interessi sui titoli di Stato, invece, resta coerente con quella effettuata lo scorso anno.

Pil Italia, MEF spiragli positivi per il paese

Secondo il Ministero del Tesoro la ripresa italiana è destinata a ripartire anche nel secondo trimestre, con un incremento del Pil che potrebbe variare dallo 0,1% allo 0,2%.

A dirlo è stato il capo economista del Tesoro, Riccardo Barbieri nel corso di un convegno, svoltosi all’ambasciata Svizzera.

Nel primo trimestre, dopo un andamento negativo e mentre gli indicatori sembravano remare contro, c’è stata una sorpresa positiva. Il quadro ora potrebbe ulteriormente migliorare grazie anche agli effetti di misure come Quota 100 e reddito di cittadinanza. Tra qualche mese dovrebbero vedersi anche le spinte positive dello Sblocca-cantieri.

Barberi parla di previsione di crescita prudenziale e si augura di eccedere.

“Già a partire dal 2019, i nostri modelli hanno registrato un lieve miglioramento del Pil. Attualmente per il secondo trimestre i modelli indicano una crescita tra lo 0,1% e lo 0,2%, ma pensiamo che il dato del primo trimestre potrebbe essere rivisto al rialzo”,

ha commentato l’economista. Le stesse indagini congiunturali sulle attività delle imprese, e il Purchasing managers index, remerebbero a favore del nostro paese. Se per l’eurozona questi indici infatti restano ancora deboli, per l’Italia si segnalerebbe una stabilizzazione.

L’economista del MEF, nelle sue previsioni, resta cauto e non esclude nemmeno uno scenario di revisione al ribasso dei dati sul Pil.

“Vediamo qualche spiraglio positivo, ma non dobbiamo essere eccessivamente ottimisti”.

Proprio qualche giorno fa, era stato lo stesso ministro Tria ad annunciare - con cauto ottimismo - la fine della recessione per l’Italia, grazie alla crescita del Pil del +0,2% rispetto al trimestre precedente.

“La stima dell’ISTAT evidenzia come l’economia italiana abbia quasi integralmente recuperato la caduta del Pil registrata nella seconda metà del 2018”,

aveva commentato in una nota il titolare del Tesoro.

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