7 giorni per correggere la Legge di Bilancio. Cosa accadrà all’Italia con l’avvio della procedura Ue?
La manovra italiana continua a far discutere.
Entro il 13 novembre, dunque nei prossimi 7 giorni, il governo del Belpaese dovrà inviare la propria risposta a Bruxelles che poco tempo fa ha deciso di bocciare la Legge di Bilancio partorita dal governo gialloverde.
Ci si chiede, però, che cosa accadrebbe nel caso in cui scattasse la procedura di infrazione Ue, ossia nel caso in cui l’Europa scegliesse di adire vie legali contro l’Italia e la sua criticata manovra.
“Alla fine le sanzioni possono essere applicate se non troviamo un accordo nel quadro delle regole comuni”,
ha tuonato il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici, ribadendo comunque la sua speranza di trovare una via comune e la sua contrarietà alle stesse sanzioni che rappresenterebbero un fallimento per tutti.
Manovra: cosa accadrà in caso di scontro con la Ue
Stando a quanto ricostruito da Repubblica, se l’Italia deciderà di ignorare i moniti europei, il prossimo 21 novembre Bruxelles darà il via alla procedura di infrazione che entrerà ufficialmente in vigore con l’arrivo del prossimo anno.
A quel punto, ancora secondo le ricostruzioni, l’Europa potrebbe scegliere di «punire» il Belpaese con manovre correttive da 60 miliardi all’anno, una scelta poco probabile che metterebbe l’Italia in ginocchio.
Bruxelles potrebbe optare per misure più soft, tra cui il raggiungimento del pareggio di bilancio in 5 anni e dunque una nuova manovra bis da 18 miliardi di euro da scrivere nella prima metà del 2019 in pieno clima elettorale.
Sull’eventualità di una procedura di infrazione contro l’Italia si è espresso negativamente anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti che ha ribadito con vigore: «la manovra è una». Il Belpaese, ad oggi, non pare intenzionato a modificare una sola virgola della Legge di Bilancio, cosa che lo porterà inevitabilmente allo scontro con Bruxelles.
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