Mario Draghi è alla ricerca di una maggioranza parlamentare pronta a sostenere un suo governo: vediamo quali sono le sue idee politiche, ora che da destra a sinistra tutti sono in attesa delle consultazioni per capire cosa proporrà il banchiere.
Chi per otto anni ha guidato la Banca Centrale Europea, salvando per molti l’Euro durante gli anni della crisi con il celebre “whatever it takes”, dovrebbe aver ben poco da temere di fronte agli attuali leader di partito nostrani.
Eppure Mario Draghi, chiamato in gran fretta al Colle dal Presidente Sergio Mattarella, accettando il mandato di cercare di formare un nuovo governo si è in qualche modo gettato nel gran tritacarne che è l’attuale politica nostrana.
La speranza di Draghi è quella di poter contare su una maggioranza ampia e condivisa, ma al momento di iniziare le consultazioni il pallottoliere alla Camera e al Senato sarebbe insufficiente, visto che Lega e Movimento 5 Stelle non hanno ancora preso una posizione ufficiale e Fratelli d’Italia dovrebbe astenersi se non votare contro.
In questa nuova ridda di voci e ipotesi sul comportamento dei vari partiti, mai come adesso a rischio spaccatura in maniera bipartisan, una domanda sorge spontanea: Mario Draghi è di destra o di sinistra?
Mario Draghi: quali partiti lo sostengono?
Nelle sue dichiarazioni al termine del mandato esplorativo a Roberto Fico, il Presidente Sergio Mattarella ha parlato della necessità di un “governo di alto profilo senza alcun colore politico”, annunciando poi la convocazione al Quirinale di Mario Draghi.
Al momento l’ex numero uno della BCE può contare sul sostegno di Italia Viva, Azione, +Europa, Cambiamo, Centro Democratico e UdC. Anche il Partito Democratico dovrebbe votare la fiducia, tanto da star cercando di convincere Liberi e Uguali e il Movimento 5 Stelle a fare lo stesso.
LeU però prima vuole capire chi ci sarà nella maggioranza al grido di “mai con i fascisti”, mentre tra i pentastellati c’è gran confusione. Alessandro Di Battista ha giocato d’anticipo riproponendo il suo articolo per Tpi “Draghi, l’apostolo dell élite”, con il reggente Vito Crimi che al momento ha ribadito la linea del no. In caso però di un governo politico e non tecnico, il discorso si potrebbe riaprire.
Con Fratelli d’Italia che non entrerà nella maggioranza, nella Lega dove non mancano i grandi critici a Draghi come Borghi e Bagnai c’è grande indecisione: Giorgetti spinge per il sì, ma per Salvini non ci sarebbero le condizioni se la scadenza del governo non fosse a breve termine. Forza Italia infine è pro-Draghi, ma aspetta di capire la posizione dei suoi alleati.
Come si può vedere, sia da destra che da sinistra ci sono dubbi e apprezzamenti sulla figura di Mario Draghi. Durissimo è invece Marco Rizzo del Partito Comunista, che ha parlato di un governo che “indebiterà le prossime generazioni”.
Destra o sinistra?
Tranne gli entusiasti a prescindere, molti partiti aspettano di capire quali saranno le proposte di Mario Draghi in merito all’azione del suo governo. Nell’accettare il mandato, il banchiere ha elencato quattro priorità per l’Italia: vincere la pandemia, completare la campagna vaccinale, dare risposte ai problemi dei cittadini e rilanciare il Paese.
Ma quali sono le idee politiche di Draghi? In una intervista del 2015 al Die Zeit, il banchiere ha affermato di non sentirsi vicino ad alcun gruppo politico, con le sue convinzioni definite “del socialismo liberale”.
Di certo Mario Draghi molto deve a Silvio Berlusconi, che prima nel 2005 lo ha nominato governatore della Banca d’Italia e poi, nel giugno del 2011, proposto per la guida della BCE. Durante i governi di centrodestra, il banchiere non ha comunque risparmiato dure critiche soprattutto nei confronti dell’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
“La nomina di Mario Draghi alla BCE - disse all’epoca silvio Berlusconi - è un riconoscimento alle sue doti professionali ma consentitemi di dire che è anche un successo italiano, del nostro governo e del nostro lavoro e sottolinea il ruolo importante che abbiamo in Europa”.
Di certo l’ipotesi di un governo Draghi sembrerebbe piacere molto ai Mercati, all’Europa e anche Oltreoceano, mentre da noi molto meno all’estrema destra e sinistra che in lui vedono uno dei simboli dell’establishment.
In molti però si chiedono quali potrebbero essere le misure che Draghi potrebbe adottare una volta a Palazzo Chigi: la parola che più circola a riguardo è quella della patrimoniale, mentre non dovrebbe essere a rischio il Reddito di Cittadinanza.
Con il sostegno però di una maggioranza che di certo si appresta a essere più che variopinta ed eterogenea, sarà difficile affrontare grandi temi come quelli del Mes o delle tasse senza creare una spaccatura in Parlamento.
Se poi invece che un governo tecnico dovesse nascere un governo politico, l’azione di Mario Draghi potrebbe essere ulteriormente limitata: governare dovendo barcamenarsi tra le richieste degli attuali leader nostrani, sempre in perenne campagna elettorale, potrebbe essere una missione impossibile anche per chi ha salvato l’Euro durante gli anni della crisi.
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