Inchiesta di TPI sui 49 milioni scomparsi dalle casse della Lega: secondo Daniela Cantamessa, storica segretaria, Maroni e Salvini sapevano dei soldi.
Si torna a parlare della vicenda dei 49 milioni della Lega spariti dalle casse del carroccio. Merito di una inchiesta di The Post International che, nella prima parte della loro indagine, ha intervistato Daniela Cantamessa la storica segretaria di Umberto Bossi.
Secondo la donna, il responsabile dell’inizio della dilapidazione del “tesoretto” della Lega è stato Roberto Maroni, che era succeduto al Senatur, con Matteo Salvini (all’epoca vicesegretario federale) che era stato messo al corrente della situazione dalla stessa Cantamessa.
Maroni, Salvini e i soldi della Lega
Con l’accordo sulla rateizzazione dei 49 milioni da restituire allo Stato, Matteo Salvini pensava di essersi messo questa vicenda alle spalle salvando anche la Lega, visto che a lungo si era parlato anche di un nuovo partito per sfuggire al paventato sequestro totale dei fonti.
La prima parte di un’inchiesta a puntate di TPI torna però a parlare della controversa vicenda, intervistando Daniela Cantamessa che oltre a essere una militante è stata a lungo la segretaria di Umberto Bossi.
Quando nell’aprile del 2012 scoppiò l’inchiesta che travolse il tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito e la famiglia Bossi, la Cantamessa interrogata dagli inquirenti disse che “avevo avvisato Bossi delle irregolarità di Belsito”.
A seguito delle dimissioni di Umberto Bossi, fu Roberto Maroni a prendere le redini del partito. In quel momento la Cantamessa rivela ora a TPI che finché c’era il Senatur “in cassa c’erano 40 milioni”.
Con la gestione Maroni però invece di utilizzare risorse interne (avvocati e commercialisti legati all’ex presidente della Lombardia secondo la donna) si iniziò a ricorrere a esterni che “avevano dei costi molto alti nonostante che la Lega avesse una struttura contabile che funzionava”.
La Cantamessa quindi preoccupata si rivolse a Matteo Salvini “ero convinta che fosse uno di noi”, parlando di questo sperpero di soldi a quello che allora era il vicesegretario federale “lui mi ascoltò e non si sbilanciò”.
Secondo Daniela Cantamessa quindi il tesoretto è iniziato a essere speso con l’arrivo di Maroni alla guida del partito, con Salvini che era al corrente della cosa e che comunque poi il 7 dicembre 2013 divenne lui il nuovo segretario della Lega.
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