Nei mercati di oggi spicca il rosso della Cina, in aperta tensione commerciale con l’Australia. Gli asset di rischio scambiano contrastanti in un mix di timori, mentre brillano le materie prime. Il rame è da record.
Mercati oggi: azioni asiatiche contrastanti, con gli indici australiani e cinesi che vanno in rosso a causa di un ulteriore deterioramento delle relazioni commerciali.
I futures statunitensi sono rimasti di poco cambiati dopo che il Nasdaq 100 ha chiuso in perdita, con le big tech in evidente flessione.
L’impennata delle materie prime non vede sosta: il rame brilla e sta diventando il nuovo «petrolio».
Che succede oggi nei mercati?
Mercati oggi: la Cina è in guerra commerciale
Tornano completi gli scambi asiatici dopo alcune chiusure per le vacanze.
Le azioni sono miste in Cina e scambiano al ribasso, con Shenzhen in perdita di 1,22% e Shanghai in recupero dello 0,16% alle ore 8.15 italiane.
I funzionari di Pechino hanno annunciato una sospensione formale del dialogo economico con l’Australia, in una mossa in gran parte simbolica intesa a segnalare la crescente frustrazione del Dragone nei confronti di Canberra.
Giappone, Hong Kong e Corea del Sud scambiano in territorio positivo.
A Wall Street, il Dow ha raggiunto il massimo storico durante la notte, dopo essere salito dello 0,29%, mentre l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,07%, guidato dai rialzi nell’energia e in altre azioni cicliche.
Mercoledì il Nasdaq Composite ha chiuso in ribasso dello 0,37% a causa del calo delle società tecnologiche.
Le azioni tech sono diminuite dopo le parole della Yellen sugli aumenti dei tassi potrebbero essere necessari per fermare il surriscaldamento dell’economia. Dichiarazione che poi è stata ammorbidita.
Materie prime: la corsa è inarrestabile
L’aumento dei prezzi delle materie prime continua a stimolare il dibattito sulla possibilità che le pressioni sui prezzi sfuggano di mano.
L’indice Bloomberg Commodity Spot è tornato al livello più alto dal 2011 poiché la fiducia nella ripresa ha sostenuto la domanda, mentre le cattive condizioni meteorologiche e le difficoltà nei trasporti hanno minacciato l’offerta.
Il rame sta toccando picchi di 10 anni e il petrolio ha sfiorato i 70 dollari al barile.
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