Mercati: quali effetti in caso di accordo sulla Brexit?

Pierandrea Ferrari

24 Dicembre 2020 - 12:46

Secondo le ultime indiscrezioni l’accordo tra Regno Unito e Unione europea sul fronte Brexit sarebbe ormai imminente. Quali effetti ci dobbiamo attendere sui mercati?

Mercati: quali effetti in caso di accordo sulla Brexit?

La pratica di divorzio è sul tavolo, mancano solo le firme. Nelle ultime ore l’accelerata decisiva, con l’intervento diretto della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che a questo punto dovrebbe scongiurare una fuoriuscita disordinata del Regno Unito dall’Unione europea.

I nodi che avevano rallentato per settimane i tavoli negoziali della Brexit sarebbero stati sciolti: un compromesso, da quanto si apprende, ha permesso a Londra e Bruxelles di trovare una sintesi sui dossier scottanti, dal level playing field ai diritti di pesca.

Ora, in attesa dell’ultimo e definitivo allungo dei negoziati, l’attenzione si sposta sull’umore dei mercati. Quale sarebbe l’effetto di un accordo sulle piazze finanziarie?

Che cosa significherebbe l’accordo sulla Brexit per i mercati?

Sebbene lo scenario di un no-deal abbia rappresentato spesso una fonte di nervosismo per i mercati finanziari, gli analisti tendono a concordare sul fatto che le aspettative rialziste per il post-Brexit siano destinate inevitabilmente ad essere deluse.

Gli ambienti borsistici, soprattutto quelli statunitensi, dovrebbero infatti reagire tiepidamente alla stretta di mano tra Boris Johnson e Ursula von der Leyen: lo sblocco dello stallo avrebbe delle conseguenze positive sui futuri scambi commerciali, ma sono le evoluzioni sul fronte pandemico a catalizzare ancora l’attenzione dei mercati.

Attesi movimenti, invece, in campo valutario, con la sterlina che potrebbe essere spinta a quota 1,38 dollari in caso di accordo. D’altronde, il 2020 è stato un anno vissuto pericolosamente dalla valuta britannica, in un regime di «up and down» influenzato dalle indiscrezioni che trapelavano dai tavoli negoziali, tra rapide accelerazioni e brusche frenate.

L’avanzata della sterlina sul dollaro avrebbe poi un impatto diretto sulla quotazione del petrolio. L’oro nero, grazie alla debolezza del biglietto verde, attirerebbe infatti gli investitori che muovono valute straniere e, di conseguenza, è lecito aspettarsi un rialzo del prezzo nella stagione post-Brexit.

Non mancano poi degli spunti sul piano geopolitico, con gli Stati Uniti che finirebbero per beneficiare dell’allentamento delle tensioni sull’asse Londra-Bruxelles. Del resto, era stato lo stesso Joe Biden - che solcherà la soglia della Casa Bianca a gennaio, dopo la tradizionale cerimonia di Capitol Hill - a prevedere un progressivo deterioramento dei rapporti commerciali tra gli USA e il Regno Unito in caso di no-deal.

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