Ultime news parlano del trasferimento di Alexei Navalny nell’ospedale di un’altra prigione. Le condizioni dell’uomo sarebbero critiche
Dopo il deciso appello in arrivo dall’Unione europea di ieri per un “rilascio immediato e incondizionato” di Alexei Navalny, sembra arrivare per l’oppositore politico di Vladimir Putin il trasferimento presso l’ospedale di un’altra prigione.
L’uomo, in sciopero della fame da tre settimane e in condizioni molto gravi, starebbe infatti per essere condotto in un ospedale per detenuti situato in un’altra colonia penale a Vladimir, città a 180 chilometri a est di Mosca.
Stando a quanto finora dichiarato ufficialmente dal servizio carcerario russo, le condizioni di Navalny sono ritenute “soddisfacenti”, e l’uomo avrebbe accettato di sottoporsi a una “terapia vitaminica”.
Mentre risuonano ancora le dichiarazioni della dottoressa di Navalny, Anastasia Vasiljeva, che ha parlato di condizioni che peggiorano visibilmente e di rischio imminente di arresto cardiaco.
Navalny trasferito in altra prigione: condizioni gravissime
Lo scorso sabato era già stato segnalato un quadro clinico molto preoccupante, con annunci delle persone vicine all’oppositore del Cremlino che parlavano di “morte che potrebbe sopraggiungere da un momento all’altro”.
Lo sciopero della fame di Navalny è partito ormai tre settimane fa, e mentre le condizioni dell’uomo peggiorano e destano allarmi il servizio penitenziario statale russo ha dichiarato nelle ultime ore che sta fornendo “tutto l’aiuto medico di cui ha bisogno.”
Definito il più accanito oppositore di Putin, Navalny è stato arrestato a gennaio al suo ritorno dalla Germania, dove aveva trascorso cinque mesi a riprendersi clinicamente da un avvelenamento da nervino, circostanza di cui incolpa il Cremlino - ma che i funzionari russi continuano a smentire.
Subito dopo l’arresto, un tribunale gli ha imposto 2 anni e mezzo di prigione. Solo lo scorso mese era stato trasferito in una colonia penale a est di Mosca, nota per le condizioni molto dure della prigionia.
Navalny si è lamentato diverse volte di essere stato privato del sonno, di avere forti dolori alla schiena e di avvertire un intorpidimento alle gambe. Le sue richieste di una visita da parte di un medico civile indipendente sono state respinte dai funzionari della prigione, circostanza che l’ha spinto ad iniziare lo sciopero della fame.
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