Il commercio equo e solidale entra nella normativa italiana nazionale dopo una serie di leggi a livello regionali: ecco tutte le novità.
Una legge a tutela del commercio equo e solidale arriva finalmente nell’ordinamento nazionale dopo un iter iniziato nel 2014.
Si tratta di una legge molto importante perché va a proteggere e rafforzare una realtà già molto attiva e presente sul territorio nazionale: basti pensare che le botteghe di commercio equo e solidale in Italia ammontano a oltre 5 mila.
Questa legge arriva a seguito di una serie di provvedimenti presi a livello regionale, la prima la Toscana nel 2005, ora il testo passa al Senato, e nelle associazioni di categoria c’è molta soddisfazione.
Commercio equo e solidale: cos’è?
Il commercio equo e solidale è definito secondo un report della Camera come:
“un rapporto commerciale con un produttore in forza di un accordo di commercio equo e solidale basato sul dialogo, sulla trasparenza, sul rispetto e la solidarietà, che è finalizzato all’equità nelle relazioni commerciali.”
Per accordo di commercio equo e solidale, invece, si intende:
“un accordo di lunga durata stipulato con un produttore allo scopo di consentire, accompagnare e migliorare l’accesso al mercato di quest’ultimo, che preveda alcune specifiche caratteristiche, in particolare il pagamento di un prezzo equo, misure a carico del committente per il graduale miglioramento della qualità della produzione e in favore dello sviluppo della comunità locale, il progressivo miglioramento dei livelli di impatto ambientale della produzione, l’obbligo del produttore di garantire condizioni di lavoro sicure e di remunerare in maniera adeguata i lavoratori e di rispettare i diritti sindacali.”
Legge commercio equo e solidale: cosa prevede?
La legge è stata scritta con Equo Garantito, l’associaizone di categoria che riunisce tutte le organizzazioni di commercio equo e solidale italiane.
Le novità riguardano in prima istanza il riconoscimento della filiera integrale: il commercio equo e solidale viene messo a livello delle società non a fini di lucro, chi svolge questa attività, infatti, è impegnato in importanti progetti di sostegno internazionale.
Solo i soggetti iscritti nel “Registro della filiera integrale del commercio equo e solidale” potranno godere delle tutele e delle provvidenze previste dal testo approvato a Montecitorio.
Nello specifico la legge dà una definizione precisa di cosa sia commercio equo e solidale, gettando così le basi per la sua tutela (sia di chi lo fa, sia di chi acquista) e la sua promozione.
Nello specifico questa nuova legge prevede infatti l’istituzione di un Elenco nazionale del commercio equo e solidale, l’istituzione della Giornata nazionale dedicata a questa forma di commercio, il sostegno dei suoi prodotti negli appalti pubblici, l’istituzione di un fondo per la promozione del commercio equo e solidale di 1 milione di euro per il primo anno dall’entrata in vigore della legge.
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