Regioni rosse e arancioni: chi cambia colore oggi venerdì 16 aprile

Fiammetta Rubini - Chiara Ridolfi

16/04/2021

La Campania passa in zona arancione da lunedì 19 aprile, mentre dovrà ancora attendere per il cambio di colore la Puglia. Scampato pericolo invece per la Sicilia che che rimane in arancione. Nel pomeriggio Speranza ha firmato le ordinanze che entreranno in vigore da lunedì.

Regioni rosse e arancioni: chi cambia colore oggi venerdì 16 aprile

Un’Italia che resta divisa in regioni rosse e arancioni, con regioni da zona gialla per i numeri dell’Rt, ma che a causa del decreto 1° aprile non possono riaprire: è questo lo scenario che si prospetta dopo il nuovo monitoraggio settimanale Iss e l’ordinanza del ministro Speranza in arrivo oggi venerdì 16 aprile.

Le ultime notizie mostrano una situazione stabile che lascia quasi invariata la mappa dell’Italia: fatta eccezione per la Campania che passa in zona arancione, non vi sono grandi novità nel quadro epidemiologico del nostro Paese. Rimarrà in zona arancione la Sicilia che molti pensavano sarebbe passata in rosso, i colori delle regioni rimarranno invariati la prossima settimana, anche se nei territori con più contagi sono state introdotte o sono in arrivo mini zone rosse a livello comunale o provinciale. Qui la mappa aggiornata.

Oggi non si è deciso solo quali regioni cambiano colore da lunedì 19 aprile, ma si sono stabilite anche le nuove disposizioni del Governo per le riaperture. Al termine della cabina di regia il presidente Mario Draghi ha tenuto una conferenza stampa per parlare del DEF e soprattutto del piano di riaperture che sarà applicato con il decreto-legge del 26 aprile. A partire da questa data torneranno quindi le zone gialle con un generale allentamento delle misure restrittive che avranno un calendario ben preciso (non ancora svelato).

Colori regioni: Campania in zona arancione da lunedì 19 aprile

Le regioni che ambivano a un cambio colore sono 4, le ultime rimaste in zona rossa: Sardegna, Valle D’Aosta, Puglia e Campania.

Il verdetto ufficiale è arrivato nel tardo pomeriggio, quando in base ai dati del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute Speranza ha ufficializzato le ordinanze per il cambio di status. L’Rt nazionale continua a scendere e nel secondo monitoraggio settimanale si passa da 0.92 a 0.85, con un’incidenza di nuovi casi che si attesta sui 182 nuovi contagi ogni 1000 abitanti. Il tasso di occupazione delle terapie intensive è invece del 39%, in lieve diminuzione, ma sopra la soglia di allarme del 30%.

Confermato il passaggio in zona arancione da lunedì 19 aprile per la Campania, in zona rossa da oltre un mese. “Credo che usciremo dalla zona rossa al 90% da lunedì, aveva anticipato il presidente Vincenzo De Luca nel corso di una visita a Benevento.

Il governatore si era detto fiducioso anche in base al confronto con altre regioni. “Sono passati in arancione regioni come la Lombardia, che ha più del doppio dei ricoveri in terapia intensiva con 1,3 milioni di abitanti in meno della Campania, il Veneto 900mila abitanti in meno e il doppio delle terapie intensive. Noi siamo rossi, ma non abbiamo una valanga di positivi negli ospedali e nelle terapie intensive, non è una situazione di pericolosità estrema”, aveva concluso De Luca.

Niente cambio di colore invece per la Puglia, dove la situazione ancora preoccupante negli ospedali e nei reparti di TI potrebbe far slittare la riapertura. Secondo i dati della fondazione Gimbe, la Regione Puglia ha registrato un incremento dei casi di contagio del 5,9% e negli ultimi 14 giorni un’incidenza di 590 casi per 100.000 abitanti. “Aspettiamo di vedere l’incidenza, aveva detto l’assessore alla Sanità Pierluigi Lopalco al Corriere del Mezzogiorno, ma l’andamento è quello. L’Rt è quasi a 1”.

Confermata la zona rossa per Sardegna e Valle D’Aosta, che non hanno i numeri per la promozione nella fascia in cui riaprono parrucchieri, estetisti, negozi e si può far visita ad amici e parenti.

Situazione invariata anche per la Sicilia, sebbene in molti ipotizzassero il passaggio alla zona rossa in questo nuovo monitoraggio. Sebbene i dati registrati dalla regione governata da Nello Musumeci siano allarmanti con una percentuale positivi/tamponi al 5,2%, Rt si attesta a 1,03 facendo così rimanere la regione in zona arancione.

Rimane però la necessità di prestare molta attenzione dato che nelle ultime 24 ore si sono registrati 33 decessi e 539 nuovi positivi e 9 ingressi in terapia intensiva in più rispetto al giorno prima. Palermo, in zona rossa per ordinanza regionale fino al 22 aprile, registra un nuovo record (566 nuovi casi).

Osservata speciale anche la Basilicata, che nell’ultimo bollettino ha registrato un Rt pari a 1.15 ma è una delle regioni con più nuovi casi nelle ultime 24 ore e in maggiore crescita.

11 regioni arancioni verso la zona gialla

Intanto i prossimi giorni saranno cruciali per definire il cronoprogramma delle riaperture e il ripristino delle zone gialle che riprenderanno ad colorare il nostro Paese dal 26 aprile.

In base alle parole di Mario Draghi in conferenza stampa sembra che con il nuovo decreto-legge del 26 aprile permetterà alle regioni in zona gialla di riaprire bar e ristoranti non solo a pranzo, ma anche a cena.
Bar e ristoranti dovranno dare priorità agli spazi esterni, luoghi in cui si è visto che il contagio risulta essere quasi nullo, ma potranno riprendere la loro attività.

In zona gialla inoltre le scuole riprenderanno al 100% con gli studenti delle superiori che potranno tornare in pianta stabile in classe, mettendo così da parte la Dad.

Al momento le regioni che nel monitoraggio di oggi potrebbero registrare lo scenario di rischio più basso sono Lazio, Umbria, Liguria, Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Alto Adige, Trento, Calabria, Marche, Emilia Romagna e Veneto.
Situazione in miglioramento anche in Molise, che con un’incidenza di 64 casi ogni 100mila abitanti sarebbe la regione più vicina alla zona bianca (anche se al momento solo virtuale).

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