L’OCSE ha rivisto le stime sulle previsioni economiche per il mondo ancora preda della pandemia. C’è un timido ottimismo, spinto soprattutto dai vaccini. Quale scenario per l’Italia?
Nelle sue ultime previsioni economiche, l’OCSE ha affermato di aspettarsi un’economia globale in contrazione nel 2020, del 4,2%. Ciò riflette una revisione al rialzo di una stima fatta a settembre che indicava un calo del 4,5% del PIL reale.
Tuttavia, l’organizzazione ha avvertito che rimane una significativa incertezza sul prossimo futuro e ha esortato i responsabili politici di tutto il mondo a mantenere un sostegno mirato a settori e categorie particolarmente vulnerabili (piccole imprese, famiglie con reddito basso), per ridurre il rischio che la crisi del coronavirus “lasci cicatrici”.
L’ottimismo legato ai vaccini, che fanno sperare in una ripresa più forte, è ancora troppo debole e insidiato dal pericolo di ricadute nei contagi e nelle restrizioni prima che il trattamento sia davvero sicuro.
Cosa aspettarsi secondo le stime OCSE? Quale ripresa per l’Italia?
Stime OCSE: bene il vaccino, ma c’è ancora allarme
Guardando al futuro, l’OCSE ha affermato che la crescita economica mondiale potrebbe attestarsi mediamente al 4% nei prossimi due anni. Si prevede che lo slancio del PIL reale raggiungerà il 4,2% nel 2021 e il 3,7% nel 2022.
Nel monitorare e prevedere scenari per i 37 Paesi membri in materia di politica economica, l’organizzazione ha quindi espresso un cauto ottimismo.
Il progresso scientifico, gli sviluppi farmaceutici e sul vaccino e le nuove abitudini nel comportamento delle persone e delle aziende sono valutati fattori di profonda importanza e positività, che potrebbero aiutare a tenere sotto controllo il virus, consentendo di eliminare progressivamente le rigorose restrizioni alla mobilità.
Insieme alla minore incertezza e all’eccezionale sgravio fiscale fornito durante il 2020, si prevede che la ripresa economica globale continuerà a rafforzarsi con la riapertura di sempre più attività.
Tuttavia i rischi di uno slancio debole sono ancora in agguato. La recrudescenza della pandemia ha drammaticamente indebolito la ripresa globale e potrebbe peggiorare molto se i Governi ritirassero il sostegno troppo presto o non riuscissero a fornire vaccini efficaci.
L’economia ha ancora tante fragilità irrisolte a livello mondiale e il forte shock dei primi mesi della pandemia sta lasciando il posto a un crollo prolungato in molte regioni.
Il successo della distribuzione di un trattamento Covid-19 è uno dei fattori decisivi nella traiettoria del recupero. Consentirebbe ai Governi di porre fine alle misure di blocco, riaprire le imprese e tornare al lavoro. Con così tante speranze riposte nel vaccino, i ritardi potrebbero avere un impatto devastante, secondo l’OCSE.
Ripresa economica: in testa c’è (sempre) la Cina
Nello scenario di ripresa per i prossimi anni, l’OCSE intravede anche il rischio di un mondo diviso dalle differenze e, quindi, sconvolto negli equilibri.
L’Europa e il Nord America avranno una crescita inferiore e contribuiranno meno alla ripresa globale del 2021, mentre la Cina rappresenterà oltre un terzo dell’espansione mondiale.
Declassamenti particolarmente ampi si sono verificati per l’area dell’euro e il Regno Unito, con previsioni per quest’ultimo ridotte al 4,2% dal 7,6%.
La proiezione degli Stati Uniti è stata abbassata dal 4% al 3,2% per il 2021. L’Eurozona ha registrato un PIL reale del -7,5% quest’anno, con stime a 3,6% nel 2021 e del 3,3% nel 2022.
A guidare la ripresa, invece, si conferma la Cina. La nazione asiatica ha iniziato a riprendersi prima delle altre potenze, facendo registrare una crescita economica dell’1,8% quest’anno. Rimane l’unica grande economia che dovrebbe evidenziare una crescita nel 2020.
Si prevede che la seconda economia mondiale registrerà un rialzo del PIL reale dell’8% l’anno prossimo e del 4,9% nel 2022.
E l’Italia? Quale previsione di crescita?
L’OCSE ha utilizzato due aggettivi specifici per stimare la crescita economica italiana: “lenta e disuguale”. Una valutazione che richiama l’attenzione sul nostro Paese, quindi, e sulle reali capacità di riprendersi dalla grave crisi pandemica.
L’organizzazione ha puntato il dito sull’indebitamento: “il ritmo di crescita avrà un grande impatto sull’evoluzione del debito”.
L’OCSE prevede un rapporto Debito/PIL al 158,3% nel 2021 e al 158,2% nel 2022. Per quanto riguarda il Prodotto Interno Lordo: si stima un rialzo del 4,3% nel 2021 e del 3,2% nel 2022.
Massima allerta e un certo pessimismo sul mondo del lavoro. Nei dati dell’organizzazione, infatti, il tasso di disoccupazione in Italia è visto in crescita all’11% per il 2021. Nel 2022, si prevede una variazione ancora minima e quindi la direzione è verso l’aumento della disoccupazione.
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