Le nuove stime OCSE di dicembre confermano la chiusura del 2021 in volata per il PIL in Italia. Anche il resto del mondo continua a crescere, ma ci sono motivi di preoccupazione.
L’OCSE ha rilasciato le stime di dicembre: la ripresa globale è forte, ma squilibrata secondo l’organizzazione.
Il messaggio inviato è stato chiaro: “La produzione nella maggior parte dei paesi OCSE ha ora superato il livello di fine 2019 e sta convergendo sul suo percorso pre-pandemia, ma le economie a basso reddito, in particolare quelle in cui i tassi di vaccinazione sono bassi, rischiano di essere lasciate indietro.”
Per quanto riguarda l’Italia, lo slancio del 2021 porterà il PIL a +6,3%. Quali altre stime per l’economia del Belpaese?
Nuove stime OCSE sull’Italia
Nel capitolo dedicato all’Italia, l’OCSE ha indicato una crescita del PIL del 6,3% nel 2021, del 4,6% nel 2022 e del 2,6% nel 2023.
Questa la visione generale:
“Si prevede che la ripresa trarrà vantaggio da una politica di bilancio favorevole, compresi gli investimenti finanziati tramite i fondi dell’UE e dalla progressiva normalizzazione dell’attività dei servizi. Un graduale aumento dell’occupazione dovrebbe sostenere una crescita costante dei consumi.”
L’OCSE ha insistito sull’importanza della politica fiscale di supporto e gli interventi per compensare gli shosk dei prezzi energetici che sono pesati sugli italiani.
Non solo, la raccomandazione è di:
“...una maggiore crescita nel medio termine per abbassare il debito pubblico. L’attuazione di riforme strutturali per digitalizzare e snellire i sistemi di giustizia civile e fallimentare, aumentare la concorrenza, soprattutto nei servizi, e aumentare l’efficienza della pubblica amministrazione rimane cruciale, insieme alla riforma fiscale per ridurre il cuneo e la complessità dell’imposta sul lavoro.”
Secondo l’organizzazione per l’Italia il deficit primario sarà all’1,8% nel 2023, maggiore delle previsioni di Governo (1,2% del PIL).
Infine, sul fronte prezzi, l’impennata si abbasserà, con asso l’indice armonizzato a +1,8% quest’anno, +2,2% il prossimo e +1,6% nel 2023.
Il mondo cresce ma con squilibrio
L’allerta dell’OCSE sulla ripresa mondiale è sullo squilibrio nel rilancio post-pandemico.
Non c’è soltanto un gap economico e disuguaglianze in vari settori occupazionali. A preoccupare è anche la disomogenea risposta sanitaria, che rende ancora troppi Paesi vulnerabili.
“La nostra principale preoccupazione è la polarità globale dei casi, la capacità ospedaliera e i tassi di vaccinazione in tutto il mondo. Lo scenario più difficile è che le sacche di bassa vaccinazione finiscano come terreno fertile per ceppi più letali del virus, che continuano a danneggiare vite e mezzi di sussistenza.”
Troppa discrepanza tra nazioni nell’assistenza sanitaria e nell’accesso all’istruzione, danneggiato dal Covid, sarà letale nel tempo.
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