Il rilancio del Gruppo italiano passa dall’emissione di un prestito obbligazionario legato a parametri di sostenibilità.
Il payoff pubblicato nella home page del sito di OVS cita testualmente: “Un solo negozio. Infinite possibilità”. Una sintesi perfetta, che riassume anche l’intento con il quale l’azienda nata nel 1972 a Padova, oggi si candida a diventare un vero e proprio aggregatore di brand e talenti creativi uniti da passione, gusto e attenzione per i temi della sostenibilità.
Come molte altre aziende retail che operano del settore, anche OVS ha dovuto fare i conti con un periodo complicato, sul quale hanno inciso i tanti mesi di chiusura imposti dall’emergenza Covid.
OVS archivia il Covid e punta tutto sulla sostenibilità
Sul mercato un bond destinato a investitori qualificati
Un banco di prova dal quale il Gruppo ne è uscito rafforzato. Nel corso della conferenza stampa che si è svolta martedì 19 ottobre nel quartier generale di via Dante a Milano, sono stati ripercorsi i passaggi che hanno portato l’azienda a emettere sul mercato un bond destinato a investitori qualificati.
Una mossa strategica, che lega il prestito obbligazionario a performance di sostenibilità, con una durata di sei anni e un tasso di interesse minimo del 2% annuale. L’intento è essenzialmente quello di permettere alla struttura finanziaria del Gruppo di rafforzare la propria solidità, riducendo nel contempo il costo del proprio debito.
«Con l’emissione dei bond - ha spiegato l’amministratore delegato, Stefano Beraldo, nel corso della conferenza stampa - il gruppo intende rivolgersi a sottoscrittori istituzionali, che cercano rendimenti interessanti, oltre a dare forma diversa alle proprie provviste».
Ma non è tutto. «Da quel che emerge nell’ultima semestrale - ha aggiunto l’AD - la nostra posizione finanziaria netta è migliorata rispetto al periodo pre-Covid».
Sono i primi segnali di una ripresa che sta stimolando il Gruppo a puntare sempre più in alto: «Abbiamo recuperato interamente quando ci era stato tolto dalla pandemia. Questo dimostra che abbiamo la capacità di reagire e generare cassa, migliorando la quota di mercato che negli ultimi 12 mesi è passata dall’8,2% al 9,4%».
I meriti della crescita del Gruppo
Secondo Beraldo, il merito di questa crescita va ricercato in una pluralità di fattori, tra cui l’ingresso di nuovi brand negli showroom e l’approccio compartecipativo che l’azienda rivolge a idee creative accuratamente selezionate (Piombo, ad esempio). Il tutto, poi, sostenuto da una campagna di comunicazione improntata su trasparenza e sostenibilità.
L’emissione del prestito obbligazionario, quindi arriva in un momento maturo, oltre che propizio, nel quale cui l’azienda italiana registra un margine operativo lordo in crescita, dimostrando di saper fare bene in casa, ma con uno sguardo attento rivolto anche all’estero dove sono presenti già circa 400 punti vendita.
La volontà di mantenere le distanze dal fast-fashion
Rispetto alle strategie seguite dal Gruppo, Beraldo ha sottolineato l’intenzione di continuare a mantenere le distanze dalle logiche del fast-fashion (collezioni con un ciclo di vita estremamente breve, quindi soggette a un rapido rinnovamento), in quanto lontane da una visione che punta a rimanere attenta alla valenza ambientale e sostenibile del proprio modello produttivo.
«Siamo a valle di un percorso lungo e serio - ha aggiunto l’AD -, che ha l’obiettivo di ridurre del 21% il complesso delle nostre emissioni rispetto al 2019. Per farlo, intendiamo lavorare su tre macro temi. Primo: i punti vendita, che saranno ristrutturati, resi più belli, ampi, con aree relax e dotati di sistemi di climatizzazione e illuminazione efficienti e a basso consumo.
Secondo, i trasporti: oggi l’8% della merce è trasportata per via aerea e genera l’80% delle emissioni che dobbiamo contenere. Se riduciamo anche solo di un punto percentuale la merce trasportata in questa modalità, otteniamo enormi benefici».
L’ultimo punto riguarda i fornitori e la produzione. Significa rivedere i sistemi produttivi, i processi, l’origine delle materie prime, con un impiego sempre più ridotto di acqua.
Non è un caso se l’impegno di OVS SpA in tema di sostenibilità le è già valso il primo posto nella classifica del Fashion transparency index 2021 pubblicato da Fashion Revolution, che ha coinvolto ben 250 tra i principali marchi e retailer di moda del mondo.
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