Olanda nel caos: crisi di governo e scontri anti-lockdown, che succede?

Alessandro Cipolla

25/01/2021

In Olanda dove pochi giorni fa si è dimesso in blocco il governo guidato dal falco Mark Rutte, ci sono stati violenti scontri tra la polizia e manifestanti scesi in strada per protestare contro le misure restrittive adottate per fronteggiare l’emergenza Covid.

Olanda nel caos: crisi di governo e scontri anti-lockdown, che succede?

L’Olanda è sempre più nel caos. Dopo le dimissioni in blocco del governo guidato dal conservatore Mark Rutte, per la seconda domenica di fila ci sono stati violenti scontri tra polizia e manifestanti, scesi in piazza per protestare contro le misure anti-Covid.

A seguito di uno scandalo riguardante dei sussidi per l’infanzia riguardante migliaia di famiglie, molte delle quali costrette a indebitarsi dopo essere state accusate di avere incassato aiuti economici senza averne diritto, lo scorso 16 gennaio tutto il governo si è dimesso.

Una mossa questa del primo ministro Rutte e della sua squadra che però anticipa solo di un mese la scadenza naturale della legislatura, con le elezioni che in Olanda si terranno il prossimo 17 marzo.

In questo scenario politico, dopo il forte aumento dei casi di Covid lo scorso 15 dicembre il governo ha deciso di adottare un un lockdown che resterà in vigore almeno fino al 9 febbraio. Al momento quindi sono chiusi tutti i negozi non di prima necessità, mentre bar e ristoranti hanno le serrande abbassate dallo scorso ottobre.

A scatenare la protesta, sfociata in duri scontri con la polizia, è però anche l’entrata in vigore dal 23 gennaio del coprifuoco pure in Olanda, dove non si può uscire di casa salvo validi motivi dalle ore 21 alle ore 4.30.

Che succede in Olanda?

Oltre alla crisi politica, in Olanda c’è grande apprensione anche per la crescente tensione sociale. Nella giornata di domenica, ad Amsterdam e a Eindhoven centinaia di persone sono scese in strada per manifestare contro le misure restrittive dettate dal Covid.

La protesta è subito sfociata in duri scontri, con tanto di uso di lacrimogeni e idranti da parte della polizia per disperdere i manifestanti, ma le forze dell’ordine avrebbero utilizzato anche dei cani. Al momento fonti locali parlano di trenta persone che sarebbero state arrestate.

I manifestanti hanno dato fuoco a un centro per i test Covid, mentre presso la stazione di Eindhoven sono stati saccheggiati alcuni negozi, con anche diverse auto che sono state date alle fiamme.

Ad Amsterdam è la seconda domenica di fila dove ci sono manifestazioni e scontri per protestare contro il lockdown, con la decisione del coprifuoco che ha ulteriormente aumentato queste tensioni.

Sempre nella giornata di ieri, migliaia di manifestanti sono scesi in piazza anche a Copenaghen a Madrid: se in Danimarca nel mirino c’erano le misure restrittive, in Spagna invece hanno sfilato i negazionisti per denunciare il “complotto del Covid”.

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