Tornano a salire i contagi, complici la diffusione di una nuova variante, o meglio sottovariante: si chiama Omicron BA.2. Quali sono le differenza con la variante Omicron e qual è la più pericolosa?
La variante Omicron BA.2, meglio conosciuta come Omicron 2, si sta velocemente diffondendo in Italia e nel resto d’Europa. La principale differenza con la variante Omicron, che abbiamo imparato a conoscere nei mesi scorsi, sta proprio nella contagiosità.
Per il resto le differenze sono minime, tanto che è stata definita una “gemella di Omicron”, con il miglioramento nella capacità di diffusione. Sulle sue capacità di diffusione si è interrogato lo studio dell’Iss, in collaborazione con il Ministero della Salute, i laboratori regionali e la Fondazione Bruno Kessler. È emerso che Omicron 2 è presente in Italia nel 44% dei casi positivi, ormai dominati dalla variante Omicron (99%).
Sulla pericolosità quindi non c’è granché differenza, anche se la maggior capacità di diffusione è un elemento che concorre con la letalità. Infatti più si diffonde la variante Omicron 2, più sono alte le possibilità di incontrare soggetti fragili o non vaccinati più esposti alla malattia grave.
Omicron e Omicron 2 hanno in comune anche la risposta ai vaccini. Sia la variante 2, che la variante 3 (ancora poco diffusa) non bucano le difese del vaccino, ma per essere protetti, come ricorda anche il virologo Roberto Burioni, bisogna aver completato il ciclo vaccinale con tre dosi.
Covid: Omicron 2 sempre più diffusa
I contagi sono in risalita un po’ ovunque. Da alcune settimane le notizie si stanno facendo sempre più concitate. La presenza di una nuova variante ha messo le autorità sanitarie in allarme. Si tratta di Omicron 2 che, secondo i dati emersi dall’indagine condotta dall’Iss, ha toccato quota 44% nel nostro Paese.
I dati analizzati fanno riferimento al 7 marzo scorso, quando la variante Omicron ha iniziato ad avere un “rivale” in famiglia. Se l’Omicron è ancora la variante dominante, con una presenza tra il 99,2% e il 100% a livello regionale, la sottovariante Omicron 2 si fa strada, occupando il 44% del totale dei casi positivi.
Omicron 2 e Omicron: le differenze tra le varianti
La variante Omicron ha diverse sottovarianti, tra queste la BA.2 e la 3. Le differenze principali sono riconducili alla proteina Spike e per questo dimostra di avere una maggiore capacità di diffusione.
Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Istituto ortopedico Galeazzi di Milano ha dichiarato che le nuove sottovarianti di Omicron sono molto contagiose. Un team di studiosi inglesi ha rilevato che la contagiosità di Omicron 2 è maggiore del 30% rispetto alla sua variante originale, che ricordiamo essere più contagiosa della variante Delta del 60%.
Lo stesso studio ha inoltre dimostrato un’altra differenza sostanziale tra Omicron 2 e Omicron. Si tratta del tempo di infezione. La variante BA.2 impiega meno tempo a contagiare una persona e ha un tempo di incubazione minore. Il tempo di insorgenza dei sintomi è di circa mezza giornata più breve della variante Omicron, cioè 3,27 giorni rispetto a 3,72 giorni.
Omicron 2 e Omicron hanno sintomi diversi?
I sintomi della variante Omicron sono, per la maggior parte delle persone, simili a quelli dell’influenza comune. Si tratta principalmente di naso che cola, mal di testa, stanchezza generale, mal di gola e pochi altri - qui una lista più dettagliata della sintomatologia -, ma la sottovariante presenta piccole differenze.
Sembra infatti che la variante Omicron 2 presenti sintomi più intensi e duraturi. Per esempio è stato riscontrato che il mal di gola è più forte e che la febbre, anche nei soggetti vaccinati, si protrae per un numero maggiore di giorni. Al contrario delle altre varianti, quasi del tutto scomparse, la variante Omicron e le sue sottovarianti non presentano così spesso la perdita di olfatto e gusto, rendendole più difficili da riconoscere.
La variante Omicron 2 è più pericolosa di Omicron
Non è del tutto falso dire che la variante Omicron BA.2 è più pericolosa. Infatti, come già anticipato, la capacità di diffusione (contagiosità) di una variante determina anche la sua pericolosità. Diverso è il discorso sulla mortalità e letalità. Da questo punto di vista le varianti Omicron sono tutte, almeno al momento, identiche.
Anche se i dati di laboratorio indicano che il vaccino funziona contro Omicron 2, secondo gli esperti è necessario un ciclo completo di tre dosi per poter essere ben protetti. Lo ha ricordato anche il virologo Roberto Burioni su Twitter: “Ci vogliono tre dosi, due non sembrano bastare”.
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