Viktor Orban è riuscito a far approvare dal Parlamento un disegno di legge per allungare lo stato d‘emergenza in Ungheria a causa del coronavirus: adesso il primo ministro magiaro può governare attraverso decreti senza passaggio parlamentare e punire con 5 anni di carcere chi diffonde fake news.
Viktor Orban è pronto ad assumere i pieni poteri in Ungheria per fronteggiare l’emergenza coronavirus, nonostante nel paese magiaro al momento si contano poco più di 150 contagiati e 7 morti.
Dopo che è fallito il primo blitz del leader ungherese tanto caro ai nostri sovranisti Giorgia Meloni e Matteo Salvini, gli stessi che appena qualche giorno fa si scagliavano contro la serie di decreti adottati da Palazzo Chigi in materia coronavirus (la numero uno di Fratelli d’Italia forse dimenticandosi dei tanti approvati quando era ministro dell’ultimo governo Berlusconi), adesso il Parlamento ungherese ha approvato il suo ddl con 137 voti a favore e 53 contrari.
In sostanza adesso in Ungheria è stato esteso a tempo illimitato lo stato d’emergenza decretato lo scorso 11 marzo a caua del coronavirus, per la durata necessaria della fine della pandemia.
Orban e la scusa coronavirus per i pieni poteri
Il disegno di legge voluto da Viktor Orban prevede uno stato d’emergenza a tempo indeterminato finché non sarà superata la pandemia da coronavirus. Ora che è stato approvato, il primo ministro potrà così governare attraverso decreti legge senza l’obbligo del passaggio in Parlamento.
Orban adesso avrà la massima libertà di modificare le leggi attualmente in vigore in Ungheria, mandare in una sorta di vacanza il Parlamento e inviare i militari per garantire il funzionamento delle imprese strategiche e dei servizi essenziali.
Inoltre sono previste pene fino a 8 anni di reclusione per chi ostacolerebbe la lotta al coronavirus, mentre 5 anni di carcere sarebbero riservati per chi diffonde fake news un provvedimento questo che potrebbe rappresentare una sorta di bavaglio alla stampa.
Bruxelles ha fatto sapere di stare seguendo quello che sta succedendo in Ungheria “con grande attenzione”, con il segretario generale Marija Pejcinovic Buric che nei giorni precedenti all’approvazione ha inviato una lettera al primo ministro ungherese dove si sottolinea come “uno stato d’emergenza indefinito e senza alcun controllo non può garantire che saranno rispettati i principi democratici e che le misure che restringeranno i diritti umani fondamentali siano strettamente proporzionati alla minaccia per cui sono state attuate”.
Con la scusa del coronavirus Viktor Orban è così pronto a trascinare l’Ungheria verso una “sorta di dittatura” come sottolineano alcuni analisti politici, tanto che torna in mente quanto scritto da Ron Paul alcuni giorni fa riguardo quello stava succedendo negli Usa.
Sul suo blog infatti l’ex senatore repubblicano parlava del coronavirus come “una scusa per toglierci le nostre libertà che non ci saranno ridate quando tutto questo sarà finito”, sulla falsariga di quello che negli Stati Uniti è avvenuto con il Patriot Act a seguito dell’attentato alle Torri Gemelle.
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