Certificare la parità di genere nelle aziende è già possibile grazie a Winning Women Institute. Quali risultati, vantaggi e prospettive? Ne parliamo a Money.it con Paola Corna Pellegrini.
Il futuro delle aziende è la parità di genere. Il futuro delle aziende è rosa con il bollino di Winning Women Institute, la società fondata da Enrico Gambardella e partner di AICEO-Associazione italiana CEO.
Winning Women Institute è la prima società italiana a impegnarsi nella gender equality nei contesti aziendali con un severo processo di certificazione.
La Società lancia una sfida alle aziende e al mercato del lavoro che molte realtà hanno già saputo cogliere; a oggi sono infatti 22 le aziende importanti che hanno ottenuto il bollino di Winning Women Institute.
Winning Women Institute anticipa con sguardo pionieristico la legge Gribaudo sulla parità di genere recentemente approvata in parlamento e che prevede una certificazione per le aziende che raggiungono la parità di genere unita a un meccanismo di premialità.
Si tratta di un primo passo verso un sistema strutturato e riconosciuto dallo Stato che porta a un’accelerazione del necessario cambio culturale del Paese in termini di parità di genere. Money.it ne ha parlato con Paola Corna Pellegrini, presidente del Comitato scientifico di Winning Women Institute, presidente di AICEO e CEO di Allianz Partners.
Parità di genere: il bollino rosa Winning Women Institute
L’idea di certificare la parità di genere con un bollino per le aziende virtuose accompagnandole in un percorso di crescita e miglioramento nasce dalla comunione di intenti di due professionisti, Enrico Gambardella, presidente e fondatore di Winning Women Institute, e Paola Corna Pellegrini, presidente del Comitato scientifico di WWI.
“Winning Women Institute nasce circa tre anni fa - spiega Paola Corna Pellegrini - per lavorare a un modello di certificazione della parità di genere e avviare un cambiamento culturale che in Italia stentava ad avvenire in modo naturale.”
Si è arrivati così a creare un modello per verificare lo status sulla parità di genere nei contesti organizzativi.
“L’obiettivo di Winning Women Institute - come ci spiega Paola Corna Pellegrini - è che i comportamenti virtuosi delle aziende diventino role-model, siano valorizzati verso l’opinione pubblica, i clienti, le Istituzioni, i dipendenti e contemporaneamente siano un volano per attrarre nuovi talenti.”
Quale Presidente del Comitato scientifico, ricorda Paola Corna Pellegrini, insieme con esperti del mondo aziendale e accademico, è stato realizzato “un modello di indagine innovativo Dynamic Model Gender Rating”, che prevede quattro aree tematiche di indagine all’interno delle organizzazioni aziendali:
- Opportunità di crescita in azienda per le donne.
- Equità remunerativa per Gender, il famoso Paygap.
- Politiche per la gestione della Gender Equality messe in campo dall’azienda.
- Gestione della maternità/genitorialità.
“All’interno di queste aree - continua - abbiamo evidenziato dei KPI, Key performance indicator, con obiettivi quantitativi e qualitativi, ma sempre misurabili. Le aziende certificate sono quelle che nella media ponderata tra questi 20 indicatori hanno raggiunto almeno il 60%.”
“Tutti questi aspetti noi li andiamo a valutare attraverso varie fasi, iniziando da un pre-audit - spiega la Presidente del Comitato Scientifico - che comporta la raccolta di molti dati spesso non analizzati e che quindi rappresenta un primo fondamentale momento di autoconsapevolezza delle aziende sul loro posizionamento in termini di parità di genere”.
La possibilità di ottenere il bollino per la parità di genere di Winning Women Institute passa, tra gli altri aspetti, anche per le strategie messe in campo per supportare le donne che hanno figli, nel periodo della gravidanza e del successivo rientro al lavoro.
“Si tratta di un momento molto delicato - spiega Corna Pellegrini - perché le dipendenti si sentono inadeguate su molti fronti, come donne, madri e professioniste e devono ritrovare un equilibrio tra queste priorità.”
Se dunque l’azienda in base al pre-audit ha effettivamente le caratteristiche necessarie per ottenere la certificazione, allora si passa alla fase successiva nella quale RIA Grant Thornton, una società esterna e partner di Winning Women Institute, effettua l’audit e valuta con oggettività e coerenza gli indicatori elaborati.
L’azienda che aspira al bollino rosa, ma è carente in alcuni aspetti nella fase di pre-audit, ha 18 mesi per rimediare, mettendo in campo iniziative per la parità di genere, per ambire alla certificazione finale.
“A oggi 22 aziende hanno già ottenuto la Gender Equality Certification di Winning Women Institute- spiega la presidente del Comitato scientifico - ma ne abbiamo altre trenta in pipe-line (in fase di pre-audit o di interventi atti a colmare i gap). Abbiamo condiviso con AICEO- Associazione Italiana CEO e Inclusione Donna, di cui facciamo parte, la filosofia che sta alla base della nostra certificazione, strutturando un preciso percorso per promuovere lo sviluppo di una certificazione standard di riferimento nazionale.”
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La parità di genere con il bollino di Winning Women Institute: quali vantaggi?
“Quella di Winning Women Institute è una certificazione privata e come tale non ha collegamenti con vantaggi che l’azienda può ottenere da un punto di vista contributivo, fiscale - spiega Corna Pellegrini - Ma il grande plus è dato dalla coerenza delle nostre aree di indagine con quelle previste dalla legge Gribaudo che permette alle aziende che hanno fatto il nostro percorso di certificazione di farsi trovare pronte nel momento in cui dovranno provvedere alla certificazione prevista dalla Legge.”
La certificazione per la parità di genere nelle aziende, introdotta da poco dal governo, darà luogo effettivamente a benefici contributivi e sgravi fiscali per le aziende.
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Quali vantaggi quindi per le aziende che oggi ottengono il bollino di Winning Women Institute sulla parità di genere?
“Le aziende con donne ai vertici e con un buon equilibrio di genere - sottolinea Paola Corna Pellegrini - sono quelle più performanti, che hanno risultati superiori in termini di crescita, di innovazione e di sostenibilità. Come dimostrato da molti studi nazionali e internazionali, tra i quali quelli di Paola Profeta, Professore Ordinario di Scienza delle Finanze all’Università Bocconi e membro del Comitato Scientifico di Winning Women Institute, la presenza di un maggior numero di leader femminili nelle posizioni di vertice della gestione aziendale è correlata a un aumento della redditività. La certificazione gender equality è quindi uno strumento che contribuisce a dare visibilità alle aziende virtuose contribuendo ad aumentare la loro reputation sul mercato e molto importante per attrarre nuovi talenti e trattenere le risorse valide all’interno delle aziende. Garantire pari opportunità alle donne, quindi, va a vantaggio di tutti, donne e uomini e in definitiva aiuta a far crescere l’economia e il benessere dell’intero sistema Paese.”
E le libere professioniste?
“Noi di Winning Women Institute riteniamo possa essere interessante estendere lo sguardo anche alle libere professioniste, alle imprenditrici e alle microimprese, in termini di parità di genere. Il percorso - spiega Corna Pellegrini - è piuttosto complesso e stiamo cercando di capire con Inclusione Donna come strutturarlo. La nostra certificazione, oggi, è pensata per le medie e grandi aziende, ma per coinvolgere un numero maggiore di imprese andrebbero rivisti gli obiettivi dei KPI in funzione delle diverse industry e delle dimensioni. Non possiamo applicare gli stessi benchmark all’agenzia di pubblicità e all’azienda metalmeccanica. Non possiamo chiedere alle aziende con cinque dipendenti di rispettare gli stessi standard di quelle più grandi.”
Winning Women Institute, coerente con la nuova legge sulla parità di genere che prevede anche una certificazione, ha aperto la strada creando un vero e proprio know how. Un’esperienza che ha permesso di scoprire le difficoltà che le aziende incontrano e cosa serve loro per migliorarsi.
“Il valore del supporto alle imprese che decidono di procedere alla certificazione Winning Women Institute, sta nell’accompagnarle in un percorso di consapevolezza e mitigazione dei gap in termini di parità di genere. Questo aspetto si rivela fondamentale non solo per accrescere la loro reputazione, ma anche per preparare il terreno perché le aziende possano avere le carte in regola per conseguire la certificazione nazionale.”
Conclude Paola Corna Pellegrini che guarda con ottimismo al futuro:
“Sono fiduciosa per i passi avanti che l’Italia potrà fare per la parità di genere. Siamo sulla strada giusta. Ora occorre dare regole precise e creare figure in grado di certificare e accreditare con rigore le aziende.”
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