L’ala moderata del Partito Repubblicano sta lavorando a una clamorosa scissione per abbandonare le posizioni sovraniste di Trump e fondare un nuovo movimento moderato.
L’ala più moderata del Partito Repubblicano americano sta lavorando a una scissione. La clamorosa notizia è stata rivelata a Reuters da quattro esponenti del GOP che, insieme a oltre 120 personalità tra ex funzionari di Governo e parlamentari, hanno partecipato alla discussione sulla possibilità fondare un nuovo movimento di centrodestra con una collocazione più tradizionale. I nomi in esame sarebbero Integrity Party e Center Right Party.
Il sopravvento di Donald Trump in quello che rappresenta il più antico partito degli Stati Uniti ha infatti creato più di un malumore tra i conservatori, i quali non hanno apprezzato le ultime uscite del tycoon newyorkese, tra cui il mancato riconoscimento della vittoria di Joe Biden alle ultime elezioni.
Gli scissionisti lamentano nei confronti di The Donald un atteggiamento che va contro i principi costituzionali della nazione e dello Stato di diritto, non riconoscendosi nel nuovo corso sovranista inaugurato con la vittoria alle primarie del 2016.
Una mossa che anticiperebbe le voci sulla possibilità dello stesso Trump di creare il nuovo Patriot Party per riconquistare la Casa Bianca nel 2024.
Partito Repubblicano spaccato su Trump
L’obiettivo degli scissionisti sarebbe quello di partecipare ad alcune competizioni elettorali o di valutare di volta in volta un appoggio esterno a candidati Repubblicani, Democratici o indipendenti, in grado di rispecchiare le loro idee politiche.
Tra i partecipanti alla discussione via Zoom sono intervenuti anche alcuni membri dell’amministrazione Trump, certificando la frattura avvenuta dopo l’assalto al Congresso dello scorso 6 gennaio.
Tuttavia, nonostante la spaccatura interna, la maggioranza dei frondisti ha dichiarato che non voterà a favore dell’impeachment nei confronti di Donald Trump per il reato di “incitamento all’insurrezione”, che, dopo essere stato approvato dalla Camera dei Rappresentanti il 14 gennaio, è ora all’esame in Senato.
Una notizia in grado di far tirare un sospiro di sollievo all’ex POTUS, il quale ha osservato nelle ultime ore quello che giudica come un tradimento da parte di 6 senatori repubblicani, passati nel novero dei favorevoli alla costituzionalità della seconda messa in stato di accusa.
In arrivo una clamorosa scissione del GOP?
Sulle indiscrezioni della scissione è intervenuto anche Jason Miller, uno dei portavoce di Trump, affermando come per lui “questi perdenti” hanno già lasciato il Partito Repubblicano nel momento in cui hanno certificato l’incarico di presidente a Joe Biden.
Al contrario, Ronna McDaniel, presidente del comitato nazionale del GOP continua a predicare l’unità all’interno del partito, sostenendo come le divisioni interne corrano il rischio di favorire nuovamente i democratici nelle prossime tornate elettorali.
Resta ancora viva l’ipotesi di formare quella che in Italia chiameremmo una corrente interna, con la denominazione “Repubblicani di centrodestra”, per riuscire a influenzare le future decisioni politiche.
Un’opzione più soft, vista anche la difficoltà storica negli States di conquistare il potere da parte di movimenti non appartenenti allo scacchiere classico, anche se, come riportato da un aderente al nuovo progetto: “non c’è mai stata così tanta fame di un nuovo partito come adesso”.
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