Pensioni, novità: Poletti spiega l’aumento delle minime

Chiara Ridolfi

5 Settembre 2016 - 10:12

Le pensioni minime verranno aumentate a partire dal 2017, queste le rassicurazioni di Poletti. Vediamo di seguito le novità sulla riforma delle pensioni annunciate dal Ministro del Lavoro.

Pensioni, novità: Poletti spiega l’aumento delle minime

Le pensioni minime dovranno essere aumentate, questa è una delle priorità del Governo. A dirlo questa volta è Poletti, che spiega i punti chiave della riforma delle pensioni. Gli incontri di questa settimana saranno cruciali per stabilire quali manovre rientreranno nella riforma delle pensioni, ma le basi sono ormai gettate.
I tavoli di settembre sono però decisivi sotto molti punti di vista, dal momento che i fondi per le manovre non sono sufficienti ad attuare tutte le proposte.

Al momento il Governo è deciso a inserire nel pacchetto delle riforma l’aumento delle pensioni minime, che ormai sembrano essere una delle proposte più importanti per Poletti. Il Governo Renzi punta molto sull’aumento dell’assegno, in modo da aiutare chi è più in difficoltà.
Non è ancora stabilito quale sarà la platea dei beneficiari, ma è certo che verrà aumentato l’assegno per molti pensionati.

Il punto chiave della riforma delle pensioni rimane ovvimente l’Ape, ma sembrano anche certe le manovre ideate per l’aumento delle pensioni. Poletti ne parla infatti con sicurezza e precisa che verranno introdotte nella riforma, che a settembre sarà inserita nella Legge di Stabilità.
Vediamo insieme le ultime dichiarazioni del Ministro del Lavoro e le possibili soluzioni ideate dal Governo per l’aumento delle minime.

Pensioni, novità: cosa ha detto Poletti sull’aumento delle minime?

Poletti, durante il forum Ambrosetti, ha parlato della riforma delle pensioni, che insieme al suo staff, il Ministro del Lavoro sta ultimando. I punti chiave verranno analizzati nelle prossime settimane negli incontri con i sindacati, ma il Ministro ha già chiara la riforma.
Tra le manovre certe c’è l’Ape e l’aumento delle minime, che sembra ormai una delle riforme certe per il rinnovo del sistema pensionistico.

Le pensioni minime, l’anticipo pensionistico e le ricongiunzioni onerose come i cardini su cui intervenire.” Queste sono state le parole del Ministro del Lavoro, che parla della manovra durante il forum.
Non sono chiare però le modalità di intervento, dal momento che i fondi a disposizione non sono tantissimi. Si dovrà decidere quali manovre inserire, ma di certo il Governo non rinuncerà all’aumento delle minime.

Sebbene i soldi a disposizione per la manovra non siano molti e non permettano di introdurre tutte le riforme necessarie il Governo ha deciso di partire da alcuni punti precisi. Per i pensionati il punto di partenza sarà proprio l’aumento delle minime, mentre per i futuri pensionati il punto da cui iniziare sarà l’Ape.

Questo è quello che emerge dalle parole di Poletti, che sembra aver ormai deciso i nodi della manovra. Ad essere probabilmente delusi dalle decisioni di settembre saranno i precoci, che non vedranno attuata la Quota 41 nel pacchetto delle riforme di settembre.

Pensioni novità: come può avvenire l’aumento?

I soldi non sono però sufficienti per aumentare l’assegno pensionistico a tutti, questo ormai sembra chiaro. Anche solo introdurre gli 80 euro di Renzi a tutta la platea di pensionati con assegno minimo richiederebbe ben 3 miliardi e mezzo. Ovviamente il Governo al momento non ha a disposizione una tale somma e di conseguenza no potrà includere tutti i pensionati.

L’aumento delle minime è chiaro che riguarderà solo alcuni dei pensionati che percepiscono un assegno basso e che non sarà possibile includere tutti nella riforma è ormai palese. Non è chiaro al momento come verranno stabiliti i cittadini che potranno beneficiare della manovra e quali saranno i parametri per concedere l’aumento.
Poletti ha anche parlato delle manovre attuate per la lotta alla povertà e il Sia, che devono essere gli strumenti per migliorare definitivamente la condizione di alcuni individui.

Sembra quindi che la manovra per aumentare le minime andrà proprio in questa direzione, cercando di risolvere i problemi di chi si trova al limite della povertà. Con ogni probabilità i criteri per stabilire i beneficiari verranno decisi nei prossimi incontri con i sindacati, che cercheranno di aiutare chi ha maggiormente bisogno.

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