L’allarme dell’OMS sulla variante Omicron: più veloce della Delta. Mario Draghi convoca una cabina di regia per il 23 dicembre per probabili nuove restrizioni. Ecco cosa dicono gli esperti.
L’ipotesi che per Natale si avranno nuove restrizioni è sempre più concreta. Il Premier Mario Draghi ha convocato la cabina di regia per il 23 dicembre per fare il punto della situazione. Con una pandemia che non si arresta, e la variante Omicron che avanza il Governo vuole mettersi al riparo e prevenire un sovraccarico del sistema sanitario. Davanti a questa situazione anche gli esperti si schierano per nuove restrizioni, c’è chi invoca anche un nuovo lockdown.
Perché Draghi ha convocato la cabina di regia?
Che una nuova cabina di regia sarebbe stata convocata entro fine anno era cosa risaputa, anche perché il 31 dicembre scade lo stato di emergenza; eppure i motivi per cui Mario Draghi ha convocato per il 23 dicembre sono ben altri: la variante Omicron si diffonde rapidamente e spaventa anche l’Italia.
Stando agli ultimi dati riportati dall’Organizzazione mondiale della sanità la nuova variante si sta diffondendo sempre più rapidamente nei Paesi con alti livelli di immunità della popolazione, molto più della variante Delta che aveva già messo in difficoltà l’intera Europa. Non è chiaro però se questa velocità di contagio sia dovuta alla “capacità del virus di eludere l’immunità”, alla sua “intrinseca maggiore trasmissibilità” o se il risultato prevede una combinazione di questi due fattori.
L’OMS lancia quindi l’allarme e chiede massima allerta per questa nuova variante, ormai diffusa in 89 Paesi e il numero dei casi raddoppia in 1,5 - 3 giorni, con il concreto rischio che i sistemi sanitari possano sovraccaricarsi. Intanto aumentano i ricoveri per Covid tra i bambini di età inferiore ai 3 anni, poco sopra i 4 ricoveri per 100.000 abitanti, essendo l’ultima fascia ancora non vaccinata.
Variante Omicron e restrizioni: cosa dicono gli esperti
Con la variante Omicron ormai in Italia e la cabina di regia convocata dal Governo il 23 dicembre, diversi sono gli auspici degli esperti davanti a questa situazione.
Si dice favorevole a misure drastiche il virologo Fabrizio Pregliasco che invoca un nuovo lockdown.
Secondo il virologo, il lockdown permetterebbe di mitigare e diluire l’impatto sulla curva dei casi “per assorbire al meglio le conseguenze”. Non è invece convinto sull’obbligo vaccinale, in quanto da un punto di vista pragmatico non è sicuro quanto questa norma potrebbe essere realmente applicata.
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Invece Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), si dichiara completamente favorevole all’obbligo vaccinale.
lo sono ancor di più oggi visto che la variante Omicron potrebbe diventare un fattore di rischio importante tale da mettere in difficoltà gli ospedali.
Questa scelta e quella del lockdown per i non vaccinati andrebbero però prese prima di giungere alla zona rossa, per il rapido aumento dei casi.Intanto il presidente dell’ISS Silvio Brusaferro commenta la situazione attuale in Italia: è quasi sicuro che si osserverà un aumento dei casi. La crescita dei positivi testimonia d’altro canto l’efficienza della rete di monitoraggio e i sistemi per monitorare l’evoluzione della variante. Restano intano fondamentali le norme anti-Covid fino a ora seguite: completare il ciclo vaccinale anche con la terza dose e usare la mascherina.
Cabina di regia il 23 dicembre: nuove restrizioni in vista per Natale?
Molte sono le ipotesi sul risultato del nuovo incontro a Palazzo Chigi il 23 dicembre. È molto probabile che si vada verso nuove restrizioni, anche se non è chiaro per quando saranno previste.
Se ancora non è sicuro quali saranno le restrizioni stabilite dal Governo Draghi, se adottare un meno un lockdown per chi non ha il green pass o imporre l’obbligo vaccinale, non è nemmeno certo se le restrizioni potrebbero scattare da Natale o da gennaio. Ciò che invece è innegabile è che entro il 23 dicembre il Governo dovrà decidere se prolungare, come è probabile che accada, o meno lo stato di emergenza.
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