La nuova PlayStation 5 è praticamente introvabile, con sold out avvenuti in pochi minuti e console esaurita ovunque. Ma perché PS5 così difficile da trovare: si tratta di marketing o problemi produttivi?
Perché PS5 è introvabile? È questa la domanda che in molti, provando ad acquistare una copia della nuova console Sony, si sono posti davanti a un sold out perenne con nuove scorte andate a ruba in pochi secondi.
Siti in tilt, lunghe code (digitali, a norma anti COVID-19) e nessuna copia di PlayStation 5 disponibile. Ma si tratta di una strategia di marketing studiata a tavolino per far innalzare l’asticella dell’hype oltre i limiti consentiti o di un vero e proprio problema produttivo da parte di Sony?
Sono diverse le speculazioni in merito e trovare una risposta non è semplice ma, vista la reperibilità praticamente nulla della nuova console next gen (dopo il fatidico day one del 19 novembre) a chi è rimasto a bocca asciutta non resta molto da fare se non chiedersi quali sono i motivi dietro questo scenario.
Perché PlayStation 5 è introvabile? Problemi produttivi
PlayStation 5 ha aperto i propri preordini per il day one a metà settembre, pochi giorno dopo il reveal ufficiale.
La storia è nota: in pochi secondi la console è andata esaurita e tutto è rimasto tale fino a pochi giorni fa, il 19 novembre, quando un altro numero esiguo di console è stato distribuito presso i principali punti vendita come Unieuro, Euronics, Mediaworld (che ha addirittura istituito un click day) e Amazon.
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Il problema è sempre lo stesso: domanda spropositata rispetto all’offerta, poche console prodotte, poche console acquistabili. Questo porta gli ordini a esaurirsi in tempi record e a vere e proprie ondate degli utenti che invadono gli e-commerce digitali cercando di essere i più veloci nell’acquistarne una.
Un report di Bloomberg aveva sollevato tempo fa diversi dubbi circa la strategia di Sony, sottolineando la possibilità di diversi problemi produttivi legati a PS5. In particolare il report analizzava un problema nel processore custom montato all’interno di PS5, realizzato in collaborazione con AMD e prodotto da TSMC attraverso tecnologia a 7 nanometri: secondo le fonti di Bloomberg il rendimento produttivo è inferiore alle aspettative e 1 processore su due prodotto non è adatto a essere utilizzato.
Sony ha più volte smentito il report stilato da Bloomberg e le voci legate ai problemi produttivi, insistendo sul fatto di non voler rivelare le informazioni dietro alla scelta produttiva.
PS5 introvabile: strategia di marketing per alzare l’hype?
Viene da chiedersi allora perché Sony abbia messo sul mercato così poche console e non abbia ancora avviato la cosiddetta Mass Production, ovvero la produzione in serie che permetterà agli utenti di trovare facilmente la console di nuova generazione in qualsiasi punto vendita.
Come per i Nutella Biscuits lo scorso anno, disponibili da diverso tempo all’estero ma sbarcati in Italia con un numero di confezioni mai abbastanza idonei all’affamata domanda dei consumatori, Sony potrebbe aver puntato alla più banale delle strategie di marketing: rendere un oggetto desiderabile davvero desiderato dal consumatore.
Ecco allora che la formula è semplice: nutrili poco a poco, dagli le briciole e affamali con l’odore delle prelibatezze in attesa di condurli al gran buffet.
Gli utenti portati a un’esasperazione assaliranno le console disponibili tra poche settimane (si parla di nuovi arrivi dopo Natale) con una fame lucida e violenta ma a beneficare del banchetto messo in piedi nel corso dei mesi sarà solo Sony, che intascherà i frutti di quella che sembra essere una strategia ormai nota dai tempi di PlayStation 2.
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