Nel corso del 2020 è emersa la sorprendente resilienza dei mercati finanziari, con un rialzo generalizzato dei principali indici globali. Ora il trend è destinato a rafforzarsi con l’avvento del nuovo anno.
I mercati azionari continueranno la loro corsa anche nel 2021. Questa la convinzione degli analisti, impegnati nelle ultime settimane ad esaminare i fattori che potrebbero influenzare le piazze finanziarie nei prossimi dodici mesi. Una scintilla di ottimismo, questa, che affonda le sue radici nell’imprevedibile resilienza dei mercati, in grado quest’anno di proteggere il portafoglio degli investitori dalle turbolenze pandemiche.
Infatti, se nel 2020 l’economia reale è stata lacerata da quell’impianto di restrizioni tese a contenere la diffusione del Covid, i mercati – dopo il sell-off generale di marzo – hanno salutato con entusiasmo l’avvento del toro: indici alle stelle e tasche gonfie.
Un toro che, a ben vedere, sembra aver piantato saldamente i suoi zoccoli nel terreno: ecco perché nel 2021 il mercato azionario continuerà a cavalcare l’odierno trend di crescita.
Mercati in crescita anche nel 2021
Non erano in molti, lo scorso marzo, ad esprimersi con fiducia sulle prospettive dei mercati finanziari. D’altronde, erano i giorni caldi in cui gli investitori si affannavano a scaricare i loro titoli, mentre un virus impercettibile iniziava a proliferare ben al di fuori dei confini cinesi.
Da lì, tuttavia, una robusta risposta fiscale e monetaria delle principali istituzioni globali – con i tassi d’interesse fissati ai minimi – aveva alimentato la fiducia dei mercati, che si apprestano ora a tracciare un consuntivo di fine anno particolarmente favorevole.
Secondo gli analisti, questi stessi elementi continueranno a trainare le piazze finanziarie anche nel 2021. Ma c’è di più: il bull market dei prossimi mesi potrà contare su quel pacchetto di stimoli fiscali che l’esito delle elezioni statunitensi dello scorso novembre dovrebbe assicurare, e anche sull’apertura al commercio internazionale che la base democratica USA ha promesso durante la campagna elettorale.
In breve, i fattori che hanno incoraggiato la crescita dei mercati nel 2020 continueranno a consolidarsi, mentre nuove congiunture favorevoli – inclusa la prossima distribuzione dei vaccini anti-Covid – rafforzeranno la fiducia degli ambienti borsistici internazionali.
A beneficiare di queste premesse dovrebbe essere soprattutto il mercato statunitense, con l’indice S&P 500 – che segue l’andamento di un paniere composto dai cinquecento titoli USA a maggiore capitalizzazione – a quota 4.200 punti entro la fine del 2021, secondo le previsioni.
Gli investitori cambieranno le loro strategie a fine pandemia
Il mercato, dunque, continuerà a seguire la scia rialzista che ha accompagnato l’anno finanziario in corso. Ma sebbene i fattori alla base del rally siano destinati a rimanere sostanzialmente immutati, le evoluzioni attese sul fronte pandemico potrebbero indurre gli investitori a ricalibrare le loro posizioni.
Nel corso del 2020 è stata la paura la forza motrice degli investimenti, e questo paradigma ha portato ad un accentramento delle scommesse sui titoli più solidi, come le performanti big tech statunitensi. In poche parole, i mercati hanno finito per premiare i titoli growth oltre misura, lasciando giacere abbandonati quelli value.
Con il progressivo scardinamento del reticolato pandemico, tuttavia, gli investitori potrebbero finalmente tornare a valutare i titoli in base al loro potenziale individuale, escludendo dall’equazione gli stimoli fiscali e gli interventi della Federal Reserve che hanno portato ad un eccessivo apprezzamento di alcuni segmenti di mercato. Tutto questo, in ultima analisi, dovrebbe portare ad un riequilibrio dei rapporti di forza in campo finanziario.
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