La riapertura delle scuole e la ripresa di alcune attività lavorative ha fatto aumentare l’incidenza dei contagi in Germania: Angela Merkel e i Länder potrebbero prolungare il lockdown duro per un altro mese.
L’incidenza dei casi in Germania è salita da 69,1 a 90 ogni 100 mila abitanti in una sola settimana: il dato preoccupa il governo di Angela Merkel e i Länder - gli stati federali tedeschi -, che già si interrogano sulla possibile reintroduzione del lockdown duro. Un dato così elevato non si registrava dal 2 febbraio scorso.
Il piano di riaperture previsto dalla Cancelliera tedesca potrebbe subire un tragico stop a meno di un mese dalla riapertura delle scuole e dalla graduale riapertura di alcune attività commerciali: secondo alcuni studi, il virus parrebbe diffondersi rapidamente tra gli under 15. Sarebbero quindi le scuole, gli asili nido, ma anche il luogo di lavoro i principali luoghi di contagio.
Germania a rischio lockdown: la soglia limite per la chiusura
La conferenza dei ministri dell’Istruzione tedeschi ha diffuso un dato allarmante riguardo alla scuola: su 23 mila istituti sono 2.300 le scuole costrette a chiudere a causa dei contagi registrati tra gli studenti. Ciò confermerebbe anche quanto descritto dal rapporto del Robert Koch Institut, secondo il quale il virus si diffonderebbe soprattutto tra i giovani con meno di 15 anni.
La prossima riunione tra il governo centrale e i Lander si terrà il 22 marzo e potrebbe prolungare ancora per un altro mese il lockdown duro in scadenza al 28 marzo 2021. La soglia limite che avrebbe fatto scattare ulteriori restrizioni è la registrazione di 100 casi ogni 100 mila abitanti.
Nonostante la Germania abbia, ad oggi, un’incidenza pari a 90 contagi ogni 100 mila abitanti, gli esperti sono concordi nell’affermare che, con gli andamenti attuali, questo valore sia sempre più vicino. Nelle ultime 24 ore, infatti, la Germania ha registrato oltre 17 mila contagi (3 mila in più rispetto alla scorsa settimana) e 227 morti: numeri ancora troppo alti per riaprire.
Germania, dove si registrano i maggiori contagi?
Stando alle ultime rilevazioni del Robert Koch Institut, dalla metà del mese di febbraio, in concomitanza con alcune nuove riaperture, i contagi sono tornati a salire. Alcuni istituti hanno riaperto le porte i bambini delle prime classi delle elementari già dal 22 febbraio, mentre dall’8 marzo quasi tutti gli studenti della scuola primaria e degli asili nido avevano ripreso la regolare frequenza.
Di lì a poco, in circa una settimana, sono iniziati i primi bilanci: si parla di 28 mila studenti in quarantena (su un totale di 11 milioni di scolari) e 4 mila ragazzi contagiati dal coronavirus. Per quanto riguarda gli insegnati, invece, i numeri sono più contenuti, ma comunque preoccupanti: si registrano 929 casi di Covid-19 e 3.300 docenti in quarantena.
Ma non è stata soltanto la scuola a contribuire all’aumento dei contagi: anche sul posto di lavoro sono state registrare numerose positività. La maggior parte dei casi (circa il 72%, ovvero 3 casi su 4), deriva dalla variante inglese. Una settimana prima, invece, l’incidenza della variante sul totale dei casi si limitava al 55%.
I medici chiedono un nuovo lockdown
Il capo dell’istituto Robert Koch, Lothar Wieler, ha ammesso di essere “molto preoccupato” per il rapido aumento dei contagi in Germania. “Ci sono segnali chiari: la terza ondata della pandemia è già iniziata in Germania”, ha aggiunto.
I primi a recepire l’allarme di Koch sono stati proprio i medici che combattono in prima linea contro il virus. In una nota hanno chiesto al governo tedesco di introdurre un nuovo lockdown per frenare la terza ondata pandemica. “Alla luce dei dati del contagio, che mostrano un aumento delle infezioni da Covid e la diffusione della variante britannica, noi peroriamo con forza la causa di un ritorno al lockdown per evitare una terza ondata forte della pandemia”.
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