Pillole per curare il Covid in farmacia: quali sono, come richiederle e quando trovarle

Giorgia Bonamoneta

12 Aprile 2022 - 19:17

Stanno per ottenere l’ok le pillole antivirali per la cura del Covid-19 in forma lieve. Si attende la decisione dell’Aifa per permettere la prescrizione in tempi brevi. Ecco per chi.

Pillole per curare il Covid in farmacia: quali sono, come richiederle e quando trovarle

Manca un solo passaggio al via libera per le pillole anti Covid-19. Si vociferava della loro esistenza da diversi mesi, ma in Italia il loro utilizzo era ancora molto limitato. Colpa delle tempistiche per la richiesta, che hanno permesso ad appena qualche migliaio di persone si usufruirne rispetto alle 800 mila dosi prenotate dall’Italia.

Spetta all’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) l’ultima parola e il classico semaforo verde per il via alla semplificazione della richiesta e somministrazione delle pillole per curare il Covid. Superata questa fase la pillola potrà essere richiesta direttamente al proprio medico di base, che potrà prescriverla e in tempi brevi sarà recuperabile in farmacia.

Il ministro della Salute Roberto Speranza aveva già preannunciato questo passaggio, parlando della necessità di consentire la prescrizione delle pillole per curare il Covid-19 anche ai medici di medicina base e, in generale, favorire un accesso più capillare alla cura.

La cura non è per tutti, ma è necessaria in determinate condizioni di salute. In ogni caso il via libera alle pillole antivirali con prescrizione dal medico di base rappresenta il primo passo verso la “normalizzazione” del trattamento del Covid-19 e quindi verso una gestione ordinaria dell’emergenza sanitaria.

Le pillole anti Covid-19 direttamente in farmacia: si aspetta il via libera da Aifa

Nella giornata di oggi si dovrebbe riunire la commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco. All’ordine del giorno c’è la decisione in merito al via libera per le pillole anti Covid-19. Non una novità, da diversi mesi esiste la possibilità di curarsi tramite gli antivirali dalle forme di Covid-19 lievi; la decisione dell’Aifa viene invece presa per la “semplificazione della prescrizione”.

Lo aveva preannunciato il ministro della Salute: “Ora che abbiamo più dosi a disposizione - aveva dichiarato dopo l’acquisto di 800 mila dosi di antivirali - vogliamo arrivare a consentire la prescrizione anche ai medici di medicina generale per favorire un accesso più capillare”.

Fino al via libera per la semplificazione, per ottenere le pillole per curare il Covid-19 si deve affrontare una lunga trafila. Bisogna prima fare la segnalazione di positività al proprio medico di base, ottenere la prescrizione dello specialista ospedaliero e ottenere una terapia dal centro di riferimento. Una trafilo piuttosto lunga, considerando soprattutto che gli antivirali andrebbero presi entro 5 giorni per poter riscontrare gli effetti positivi sulla malattia.

Pillole per curare il Covid-19: quali sono e per chi

La pillola antivirale per curare il Covid-19 non è disponibile per tutti e in questo caso non dipende dalla burocrazia lenta, ma dal tipo di patologia pregressa o co-esistente alla positività al virus. Infatti la pillola anti Covid-19 è prevista per un determinato soggetto, lo stesso che in passato è stato definito “categoria fragile”. Si tratta dei soggetti con fattori di rischio per lo sviluppo della malattia grave, cioè chi ha un tumore in fase attiva, insufficienza renale cronica, broncopneumopatia severa, immunodeficienza primaria o acquisita, obesità, malattia cardiovascolare grave (scompenso cardiaco, malattia coronarica, cardiomiopatia), diabete mellito non compensato.

Gli antivirali sviluppati per la cura del Covid-19 che potrebbero ottenere il via libera sono sostanzialmente due: Paxlovid e Molnupiravir. Il Paxlovid è stato prodotto da Pfizer e la sua efficacia è stato riconosciuta essere intorno al 90%; mentre il Molnupiravir di Msd ha un’efficacia appena inferiore.

Entrambe le terapie sono indicate per i pazienti positivi con sintomi lievi e con alto rischio di sviluppare la malattia grave. Per evitare che questo avvenga il farmaco deve essere assunto entro 3-5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. Sappiamo che la burocrazia ha rallentato la cura e in Italia, dall’inizio di febbraio, sono state prescritte solo a 6822 persone le dosi di Paxlovid (anche se ne abbiamo ordinate 600mila) e di Molnupiravir solo 16.732 trattamenti su 200 mila dosi ordinate.

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