Matteo Renzi ha rilanciato l’idea del Ponte sullo Stretto per collegare la Sicilia alla Calabria: pronto un emendamento al decreto Rilancio, per i soldi ci sarebbero queli in arrivo per l’emergenza coronaviurs.
Si torna a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina e già si sta formando un fronte bipartisan in Parlamento per sbloccare un progetto che, come ricordato dal Fatto Quotidiano, da quando nel 2001 Silvio Berlusconi lo ha inserito nel suo Contratto con gli italiani finora ci è costato 312 milioni.
A rilanciare il progetto è questa volta Matteo Renzi, che nel suo ultimo libro La mossa del cavallo scrive come “per vincere la sfida della povertà serve più il Ponte sullo Stretto che il reddito di emergenza”.
Il terreno infatti adesso per il via ai lavori sarebbe favorevole: oltre al prolungamento a partire dal 3 giugno della Freccia Rossa fino a Reggio Calabria, c’è il fiume di soldi in arrivo in Italia per fronteggiare la crisi sanitaria ed economica dovuta al coronavirus.
Motivo questo per accelerare, con il senatore di Italia Viva Davide Faraone che ha annunciato che verrà presentato “un disegno di legge e un emendamento al dl Rilancio in discussione in Parlamento”.
Renzi spinge per il Ponte sullo Stretto
Da anni è feroce il dibattito in merito al Ponte sullo Stretto di Messina, che andrebbe a collegare la Sicilia con la Calabria andando così a permettere il passaggio di treni e auto e unendo di fatto l’isola al resto del Paese.
Se per alcuni si tratta di un’opera dannosa, per altri invece il progetto è fondamentale per lo sviluppo di tutto il Sud. Nonostante se ne parli da anni, con Silvio Berlusconi che ne aveva fatta una promessa, finora i lavori non sono mai iniziati a fronte delle ingenti spese che comunque ci sono state.
Adesso Matteo Renzi però sembrerebbe essere pronto a fare sul serio, con Italia Viva che potrebbe presentare un emendamento al decreto Rilancio accelerando di conseguenza i tempi per la costruzione dell’opera.
“L’alta velocità arriverà a Reggio Calabria – ha spiegato il siciliano Davide Faraone – è incredibile e ingiusto che non possa arrivare anche a Palermo. La fiscalità di vantaggio per la Sicilia prima del coronavirus era un’utopia, ora invece è possibile”.
“Ora che i soldi ci sono - ha poi commentato il ministro dem Dario Franceschini - i treni ad alta velocità dovranno pur attraversare lo Stretto. Ma andranno visti costi e benefici di tutte le soluzioni alternative”.
Più cauto invece il ministro Giuseppe Provenzano “lo shock per definizione dovrebbe intervenire nell’immediato e del Ponte, al di là di tutto, qui dovremmo rifare la progettazione. Si tratta di un discorso di medio periodo, sul quale davvero non ho posizione ideologica come ho già detto”.
Chi invece ha subito sposato la proposta di Italia Viva è Matteo Salvini, che ospite a Non è l’Arena ha commentato che per lui “il Ponte serve”. Il fronte dei favorevoli sembrerebbe di conseguenza essere molto trasversale, anche se si dovrà capire in merito quale sarà la posizione del Movimento 5 Stelle.
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