Prepensionamento a 55 anni per precoce: alternativa per disoccupati

Lorenzo Rubini

26 Maggio 2021 - 12:06

Per chi si trova ad essere disoccupato ad un età non più giovanissima diventa indispensabile accedere al pensionamento.

Prepensionamento a 55 anni per precoce: alternativa per disoccupati

Perdere il lavoro dopo i 50 anni può diventare un problema per il lavoratore che troverà grosse difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro. Proprio per questo motivo diventa determinante trovare una misura che permetta il prepensionamento, possibile soprattutto nei casi in cui si è iniziata la carriera lavorativa in giovane età.

Rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:

“Sono disoccupato da gennaio 2021 e il primo settembre finisco 40 anni di contributi. La disoccupazione finisce a marzo 2022 sono nato nel 1966: che devo fare se sono fuori dal mondo lavorativo esiste qualcosa? In attesa di risposta, cordiali saluti e grazie”

Prepensionamento a 55 anni

Avendo lei circa 40 anni di contributi con 55 anni di età, certamente rientra nella categoria dei precoci che, in alcuni casi, possono accedere alla pensione con la quota 41 che richiede 41 anni di contributi versati.

La quota 41 permette l’accesso solo ai precoci che rientrano in determinati profili di tutela che sono: invalido, caregiver, disoccupato, gravosi e usuranti. Nel suo caso è determinante la causa della disoccupazione: se è stato licenziato può fruire del beneficio precoci, se, invece, è disoccupato per scadenza di contratto a termine, in questo caso il beneficio per i precoci non spetta.

La normativa di riferimento, infatti, fa rientrare solo i disoccupati a seguito di licenziamento nella possibilità di fruizione della quota 41.

In ogni caso se rientra nel beneficio, essendo stato licenziato, al termine della Naspi si troverebbe ad avere meno di 41 anni di contributi e per raggiungere il requisito contributivo dovrebbe farsi autorizzare dall’INPS al versamento dei contributi volontari (poiché se anche trovasse un contratto a tempo determinato andrebbe a perdere lo status di disoccupato a seguito di licenziamento che le permette l’accesso alla quota 41 e se trovasse, invece un contratto a tempo indeterminato dovrebbe attendere un successivo licenziamento e la fruizione dell’intera Naspi spettante).

Se, infine, non rientra nella quota 41, l’alternativa di pensionamento più veloce è quella di raggiungere i 42 anni e 10 mesi richiesti agli uomini per la pensione anticipata ordinaria: in questo caso può raggiungere il requisito o trovando un nuovo lavoro (anche se so che è difficile, soprattutto in questo momento) o, come nel caso precedente, versando contributi volontari.

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