Il pubblico ministero, abbreviato pm, è un magistrato investito della funzione requirente: promuove la repressione dei reati e coordina le indagini investigative. Qui tutte le competenze e quanto guadagna.
Cosa fa esattamente il pubblico ministero e chi è? Il pm è un organo dell’ordinamento giudiziario che opera negli uffici della Procura sparsi sul territorio. Il pm è un magistrato che si occupa nello specifico di assicurare la corretta osservazione delle leggi e promuovere l’iniziativa penale per reprimere i reati, inoltre valuta l’applicazione delle misure di sicurezza nei confronti degli indagati. Egli è a capo della Polizia giudiziaria, della quale dirige le operazioni per la ricerca degli indizi sui cui fondare le accuse.
Compiti e funzioni del pm sono contenuti negli articoli 69 e seguenti del Codice di procedura civile. In questo articolo vedremo nel dettaglio tutte le funzioni del pm, organizzazione e composizione e quanto guadagna.
PUBBLICO MINISTERO: COSA FA E QUANTO GUADAGNA
Chi è e cosa fa il pubblico ministero?
I magistrati sono divisi tra loro in base alle funzioni. Quelle del pubblico ministero sono stabilite dalla Costituzione (articolo 107) e da leggi specifiche: vigila sull’osservanza delle leggi e della corretta amministrazione della Giustizia, applica le misure cautelari quando necessario, promuove l’azione penale contro i reati e dà esecuzione ai giudicati e a tutti provvedimenti del giudice.
Scendendo nei dettagli, il pm esercita le sue funzioni nell’ambito di:
- procedimenti di competenza dei giudici di pace;
- procedimenti di primo grado presso il tribunale ordinario;
- giudizi di impugnazione delle sentenze in Corte d’Appello e Corte di Cassazione.
Il pm e la competenza penale
Le competenze del pm salgono spesso agli onori delle cronache in virtù del loro ruolo all’interno dei procedimenti penali. L’ordinamento attribuisce in questo contesto al pubblico ministero un significato di grande rilievo, dal momento che è l’organo preposto all’esercizio dell’azione penale.
Qualora pervenga una comunicazione su fatti rilevanti al pubblico ministero da chi è a conoscenza di una violazione di legge, egli è tenuto a valutare la possibilità di compiere gli accertamenti richiesti, avviando un’indagine.
In particolare, è il pm a gestire le indagini preliminari sotto la sorveglianza del Gip. Tali sono le ricerche svolte con l’aiuto della polizia giudiziaria che hanno come scopo quello di valutare se sussistono le condizioni per accusare un indagato di reato.
Oltre ad individuare le prove d’accusa a carico di un indagato, in questa fase il pubblico ministero è obbligato anche a ricercare le prove a favore della persona sospettata.
Durante le indagini preliminari il pm può anche fare richiesta di incidente probatorio.
Una volta avviato il processo vero e proprio con un rinvio a giudizio, le prerogative su cosa fa il pubblico ministero sono quelle indicate in generale per l’accusa.
In quel momento infatti acquisisce il ruolo di controparte dell’imputato del reato. In opposizione al pm chi è incaricato della difesa dell’indagato sarà l’avvocato scelto dalla persona o designato d’ufficio.
Quanto guadagna il pm?
Il pubblico ministero subito dopo la vittoria del concorso in magistratura guadagna 2.400 euro netti al mese. Per questa categoria lo stipendio aumenta ogni quattro anni in corrispondenza alla valutazione periodica della professionalità acquisita.
La retribuzione massima finale è di 7.500 euro netti all’anno per tredici mensilità, cifra che si raggiunge dopo 35 anni di carriera.
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