È iniziata l’ennesima esercitazione militare, nome in codice “Tuono”, da parte russa. Il rischio di invasione è considerato alto, ma quali armi potrebbe utilizzare la Russia?
Si continua a parlare di rischio invasione o, per meglio dire, di rischio guerra. L’esercito russo è uno dei più potenti al mondo - secondo quanto riportato nel PowerIndex - ma di quali armi dispone e quali potrebbe utilizzare?
Di esercitazione in esercitazione, oggi la Russia ha iniziato l’ennesima prova di forza (Operazione Tuono) sotto lo sguardo di Vladimir Putin e del collega bielorusso Alexander Lukashenko. Osservando l’esercitazione si può rispondere alla domanda fatta poco sopra: missili balistici e missili ipersonici.
L’esercitazione iniziata oggi assume un ruolo molto significativo rispetto alle altre svolte negli scorsi anni, infatti questa è stata “anticipata”. Pare che la Russia abbia bisogno di mostrare i muscoli, in particolare con i missili ipersonici - dimostrazione data anche dalla Cina lo scorso agosto - di ultima generazione e di difficile intercettazione.
La Russia detiene il primato nel campo dei missili ipersonici e sembra volerlo ricordare a tutti. Dopo di lei Cina, piuttosto staccati gli Stati Uniti, la Corea del Sud e quella del Nord. Poi ancora India, Giappone, Israele, Francia e Germania, ma non sono così avanzati come i primi Paesi citati in questa breve lista.
Se la Russia dovesse invadere e scatenare una guerra, per quanto su carta non è un’operazione conveniente per tutta una serie di motivi, è molto probabile che questi nuovi e performanti missili saranno nella lista dell’arsenale da usare.
Quali armi potrebbe utilizzare la Russia?
Prima di tutto bisogna capire quali armi possiede la Russia. Nel corso di queste settimane sono state analizzate persino le foto dei satelliti per poter rispondere a tale domanda. La Russia infatti spende molto del suo Pil in difesa (10%) e nel tempo ha ammodernato l’esercito e le tecnologie. Tra queste proprio i missili ipersonici.
Con missile ipersonico si intende un oggetto più veloce del suono. L’Avangard (Hgv), un missile russo del 2016 in grado di trasportare testate nucleari, era in grado di raggiungere la velocità di 11.200 km/h, anche se le dichiarazioni russe lo portavano a oltre 30 mila. Ora sappiamo che i missili dell’esercitazione di oggi sono arrivati a circa 28 mila km/h.
Tra i missili lanciati durante l’esercitazione - e quindi tra i possibili utilizzabili - ci sono:
- Kinzhal (Mig-31 e Su34), un missile da crociera ipersonico;
- Zirkon (Hcm), missili ipersonici lanciati da unità navali;
- Yars, missile balistico intercontinentale;
- Iskander, un missile balistico ipersonico a corto raggio.
Armi ipersoniche russe: perché sono difficili da intercettare
L’aumento di missili ipersonici è preoccupante. La nuova frontiera delle armi di distruzione di massa arriva ad altissima velocità ed è difficile da intercettare. Invece di diminuire la produzione di armi, la corsa agli armamenti scatena come effetto collaterale la ricerca di armi pari o superiori per battere l’ultima mortale scoperta.
Ed è così che la Russia si trova in testa nel confezionamento di armi ipersoniche di successo, a differenza degli Stati Uniti che tentato di perfezionarle in risposta al crescente numero di esercitazioni riuscite dall’altra parte del globo.
Il rischio di difesa eccessiva in questo caso è più che scontata. Ragioniamo prima di tutto sulla tracciabilità di questi missili ipersonici. I sistemi anti-missili infatti potrebbero non riuscire a intercettare in tempo i missili ipersonici. Banalmente perché tra l’altezza del lancio e la velocità sono difficili da intercettare.
In questo caso si potrebbe fermare il missile solo all’ultimo e se il missile fosse armato con testate nucleari i danni sarebbero maggiore. Il tempo e la velocità sono tutto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA