La campagna vaccinale procede in modo spedito, ma alcuni non aderiscono: quanti sono i no-vax in Italia e nel resto dell’Europa?
Durante l’ultima settimana, per via della spinta sull’acceleratore della campagna vaccinale con l’introduzione dell’obbligo del green pass per i lavoratori, le adesioni al vaccino sono aumentate e i no-vax diminuiti. Una crescita, quella dei nuovi vaccinati, che è quasi raddoppiata rispetto alla settimana precedente, specialmente nella fascia degli over 50.
Un aumento dei numeri che, insieme all’avvio della terza dose, fa ben sperare il Governo sul prossimo futuro, dato che con l’avvicinarsi dell’autunno e soprattutto dell’inverno, il Covid-19 ha sempre reso le cose più difficili a tutti e potrebbe provare a farlo anche quest’anno. I numeri dei non vaccinati in Italia diminuiscono, ma quanti sono i no-vax?
Quanti sono i no-vax in Italia
Un sondaggio portato avanti da YouGov su un campione di 21 mila non vaccinati in Italia, può fornire un aiuto per capire quanti sono i no-vax.
Tra tutti coloro che sono vaccinabili, circa il 17% si dichiara contrario (la percentuale più bassa mai registrata fino ad oggi), ossia 6 milioni di italiani. A questi vanno aggiunti coloro che sono incerti sul tema vaccinazione, fascia di popolazione che corrisponde al 6% dei vaccinabili, per un totale tra le due categorie del 23%.
Chi sono i no-vax in Italia e a quali fasce appartengono
I dati dell’ultimo report del Governo dividono i no-vax in Italia per fasce d’età (in quelle più a rischio):
- tra i 50 e i 59 anni sono 7.659.755 le persone vaccinate, un numero pari al 79,36% del totale della popolazione che rientra in questa fascia d’età e i no-vax sono 1.595.716, ossia coloro che non hanno fatto nemmeno una dose;
- a questi vanno aggiunti gli over 80, tra i quali 243.117 non hanno fatto nemmeno una dose e le persone tra i 70 e i 79 anni, tra cui 508.327 sono no-vax;
- tra i 60 e i 69 anni c’è la fetta di popolazione più grande delle categorie più a rischio, ossia 902.552 persone no-vax.
Diverso è poi il discorso dei teenagers, dato che la campagna vaccinale per loro è iniziata più tardi. In questa fascia già 2 milioni e mezzo sono immunizzati (su 4,6 milioni di adolescenti), ma 1 milione e mezzo ancora non ha ricevuto nemmeno una dose.
L’Italia no-vax ha mille volti: studenti, lavoratori, anziani e disoccupati. L’Italia che non aderisce alla campagna vaccinale ha diversi livelli d’istruzione, diversi redditi e diverse età. Le quote maggiori di no-vax sono a Bolzano (con il 21,15%), in Valle d’Aosta (con il 16,1%), e a Trento (con il 17,75%).
Quanti sono i no-vax in Europa
A porsi questa domanda è stato l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, il quale a settembre ha portato avanti uno studio su come sta andando la situazione dei vaccini nel resto d’Europa. Il numero di no-vax in Europa sembra non essere così alto. Infatti, molti Paesi dell’Unione Europea - tra cui anche l’Italia - sono molto avanti nella campagna vaccinale e comunque, i no-vax sono in minoranza numerica.
Pare che a livello internazionale, l’Italia sia un trend positivo, ma in altri Paesi dell’Unione Europea c’è chi ha fatto di meglio, primo fra tutti il Portogallo, che già il 3 settembre riportava un 95% della popolazione vaccinata con almeno una dose. Anche Irlanda e Francia superavano il 90% di vaccinati con una dose agli inizi di settembre. A seguire, risultati molto alti sono stati raggiunti da Danimarca, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Finlandia e Svezia con percentuali superiori all’80%.
Alcuni Paesi europei hanno avuto un ritmo della campagna vaccinale diverso, ma con risultati. Ad esempio, la Francia aveva, almeno nella fase iniziale, uno scetticismo e un’adesione no-vax più alta rispetto ad altri Paesi. Queste avversioni alla campagna vaccinale sono comunque state combattute con obblighi di green pass (misura che l’Italia poi ha reso ancora più rigida ampliando l’obbligo di carta verde ai lavoratori).
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