La ricerca del rendimento sul breve termine porta ad alzare il rischio: quando farlo, perché e in vista di quale risultato?
Mercoledì 11 si è avuta l’asta dei BOT a 12 mesi di dicembre secondo quanto era stato già calendarizzato a inizio anno dal MEF in tema di emissioni 2024. Giovedì 12, invece, è stata la volta dei BTP a breve, media e lunga durata (da 3 a 30 anni).
Si tratta di appuntamenti seguiti per avere cognizione diretta circa l’evoluzione dei rendimenti dei bond sovrani sulle varie scadenze. Ad esempio quello esitato dal neo BOT è stato del 2,411%: è tanto o è poco? La domanda ha poco senso se posta in senso assoluto e se non contestualizzata al profilo dell’investitore di turno.
Ecco perché si raccomanda di farsi seguire da un consulente finanziario (se indipendente è ancora meglio) per non fare scelte azzardate.
Intanto c’è che alcuni titoli di Stato rendono il 2% in più del 2,411% del nuovo BOT a 12 mesi ma hanno un rischio da non sottovalutare. Vediamo di quali bond si tratta (sempre a durata residua a 1 anno) e di quali rischi tenere in considerazione.
L’esito del’asta del Buono Ordinario del Tesoro a 12 mesi
Il neo BOT a 12 mesi ha codice ISIN IT0005627853 e sarà disponibile sul MOT da venerdì 13 dicembre. Questa data segnerà al contempo il giorno di emissione e, per chi se lo è aggiudicato mercoledì, anche di regolamento. Quella di scadenza e di rimborso finale al valore nominale di 100 è per il 12 dicembre dell’anno prossimo, per una durata complessiva di 364 giorni.
L’importo offerto della 1° tranche (altre, quindi, seguiranno in futuro secondo quanto e quando deciderà l’emittente) è stato di 8,5 mld di €. Considerato che l’importo richiesto è stato di 12,623 mld di €, ne viene fuori un rapporto di copertura dell’1,49.
Al termine delle procedure il prezzo di aggiudicazione è stato di 97,620, da cui ne è scaturito un rendimento lordo di aggiudicazione del 2,411%. Quello netto scende invece all’1,946% secondo le elaborazioni Assiom Forex.
Si tratta di rendimenti ormai in discesa da più di un anno, dopo i picchi dell’ottobre 2023. Ad esempio all’asta di novembre del BOT pari durata il rendimento esitato era stato del 2,695%, mentre 14 mesi fa sfiorava il 4% (3,942% all’asta dell’11/10/2023).
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Questi titoli di Stato rendono il 2% in più del 2,411% del nuovo BOT a 12 mesi ma hanno un rischio
Per alzare il rendimento in generale, specie quando si accorcia la durata di un dato investimento, bisogna spesso forzare il grado di rischio assunto. Era, è e sarà per sempre un’ineludibile legge dei mercati finanziari.
In questo momento storico i titoli di Stato emessi dal Governo degli USA (Treasury) o i Gilt del Regno Unito rendono di più di quelli immatricolati dal Tesoro del MEF. Il discorso vale tanto per i pari durata del nostro neo BOT quanto sul resto delle altre scadenze. Vediamolo in numeri.
Per i bond emessi Oltremanica i rendimenti effettivi lordi annui sono:
- 4,693% sulla durata residua a 6 mesi;
- 4,5475% a 1 anno;
- 4,0575% a 3 anni. Quello del BTP nazionale pari durata è del 2,324%;
- 4,2090% 5 anni (oggi è 2,719% del quello del nostro BTP).
Lo scenario di fondo non muta Oltreoceano:
- 4,341% a 6 mesi;
- 4,244% a 1 anno;
- 4,165% a 3 anni;
- 4,181% 5 anni.
Il rischio cambio nella scelta di investire
Il grosso rischio insito nei sovereign bond denominati in $ USA (i Treasury) o in sterline (i Gilt) o in altre monete estere sta tutto nel rischio di cambio. Al suo cospetto, quello emittente e/o di mercato e/o di liquidità sfumano di tanto (o tantissimo) rispetto alla vera minaccia dell’andamento del cambio nel tempo.
E se fra un anno la valuta estera di denominazione del bond si fosse deprezzata del 5 o del 10%, per esempio? In tal caso il rendimento moto a priori basterebbe solo a colmare parte della perdita in conto capitale, oltre alle spese fiscali e le commissioni alla banca.
Nel caso inverso il titolare del bond registrerebbe un doppio flusso di incassi, uno dal rendimento e l’altro dal cambio. Tuttavia, si tratta di un’operatività adatta ai profili molto navigati di mercati e di finanza, quasi un esclusivo appannaggio per addetti ai lavori.
Morale, chi cerca un tranquillo parcheggio della liquidità sul 12 mesi di certo non guarderà i rendimenti di simili bond. Che sono senza dubbio più remunerativi del nostro BOT pari durata, ma anche molto più rischiosi e quindi in netto contrasto col il concetto di “serenità”.
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