Quota 100 è davvero a rischio per il 2020?

Teresa Maddonni

28 Gennaio 2020 - 16:51

Quota 100 è davvero a rischio per il 2020? Una domanda lecita alla luce delle opposizioni alla misura che arrivano da più parti e della nuova riforma delle pensioni cui si sta lavorando.

Quota 100 è davvero a rischio per il 2020?

Per Quota 100 non c’è pace, c’è chi parla di stop anticipato, ma è davvero a rischio per il 2020?

Quota 100, la misura di pensione anticipata per chi ha 62 anni di età e 38 anni di contributi, è stata confermata per la sua fase sperimentale dalla Legge di Bilancio 2020 e si dovrebbe concludere il 31 dicembre 2021.

Uno dei primi incontri del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo con i sindacati in merito alla riforma delle pensioni si è tenuto il 27 gennaio. Le intenzioni sono quelle di portare a casa una riforma strutturale entro l’anno.

Quota 100, nonostante di tanto in tanto arrivino rassicurazioni in merito, continua da più parti a essere criticata e c’è chi vorrebbe un suo definitivo superamento anche prima del 2021. Ma Quota 100 è davvero a rischio per il 2020? Cerchiamo di fare chiarezza.

Quota 100 a rischio per il 2020? La posizione di Italia Viva e PD

Quota 100 potrebbe essere a rischio chiusura 2020 e non vedere il 2021 come invece previsto dalla fase sperimentale sancita con il decreto n.4/2019 del governo giallo-verde Conte I.

A poter decretare lo stop anticipato della misura alcune posizioni politiche di frange da sempre avverse a Quota 100. Italia Viva da tempo critica la misura e spinge per un suo superamento accelerato, allo stesso tempo anche il PD non ha mai visto di buon occhio la misura.

Le parole di Pier Paolo Baretta, sottosegretario PD al ministero dell’Economia, fanno pensare alla necessità di una riforma delle pensioni che lasci a casa in fretta Quota 100.

D’altronde se i piani del governo per una riforma delle pensioni che preveda maggiore flessibilità all’uscita cui si sta pensando dovessero andare in porto entro l’anno, Quota 100 rischierebbe di non vedere il 2021.

La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, che ha già fissato i tavoli di lavoro nelle prossime settimane, ritiene che a settembre, quando è previsto l’aggiornamento della nota al Documento di Economia e Finanza (DEF), la riforma delle pensioni dovrà essere chiara così da inserirla nella Legge di Bilancio 2021.

In particolare al governo si parla della Quota 102, vale a dire una misura basata sulla flessibilità in uscita con 64 anni di età e 38 di contributi, ma con un calcolo contributivo dell’assegno finale.

Questa misura andrebbe a creare un cortocircuito con Quota 100. Se davvero una riforma verrà approvata entro la fine di questo 2020, Quota 100 potrebbe essere a rischio.

Al un superamento anticipato della misura si oppongono tuttavia non solo i 5 Stelle che l’hanno condivisa e approvata con la Lega nel precedente governo, ma anche i sindacati e il presidente dell’Inps Tridico.

Se questa è la situazione di Quota 100, vediamo quali sono le opzioni di riforma di cui si discute in queste settimane.

Oltre Quota 100: le altre proposte di riforma

Andare oltre Quota 100 e in fretta. Che arrivi o meno alla fine del 2021 le pensioni richiedono una riforma strutturale a cui da più parti si sta pensando. In primis la proposta dei sindacati che il 27 gennaio hanno incontrato la Catalfo.

I sindacati propongono un’uscita a 62 anni con 20 di contributi, ma senza penalizzazione sull’assegno finale. Un’altra proposta è il pensionamento anticipato con 41 anni di contributi senza il requisito anagrafico.

I sindacati respingono pertanto Quota 102 perché il calcolo contributivo sull’assegno costituirebbe una penalizzazione sull’importo finale. Intanto sono quattro i temi principali su cui ruota il tavolo di confronto tra governo e sindacati i quali infatti non propongono solo la flessibilità in uscita, ma anche la pensione di garanzia per i giovani, una previdenza integrativa e rivalutazione.

Non convince il ministro dell’Economia la proposta del presidente dell’Inps Pasquale Tridico che tra gli altri spinge per un mantenimento di Quota 100 fino al 2021.

Una delle tante proposte del numero uno dell’Inps vertono sulla flessibilità in uscita che vada però a basarsi sulla gravosità del lavoro di chi va in pensione.

Tra le tante proposte anche la Quota 99 di Puglisi, sottosegretaria dem al Lavoro e dell’esponente PD Damiano che parla addirittura di uscita a 63 anni.

Al di là dei numeri, per sapere se Quota 100 sopravviverà anche dopo il 2020 bisognerà attendere i prossimi tavoli di confronto del governo.

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