Reddito di Cittadinanza: attesa per il ricalcolo dell’importo conseguente al rinnovo dell’ISEE. Ma bisognerà avere ancora un po’ di pazienza.
Reddito di Cittadinanza: salvo alcuni casi specifici, l’importo pagato a gennaio non sarà differente da quanto erogato il mese scorso.
Il dubbio riguardante la possibilità che il Reddito di Cittadinanza in arrivo la prossima settimana possa avere un importo differente da quello dei mesi scorsi nasce dal fatto che in questi giorni i percettori hanno dovuto rinnovare l’ISEE aggiornando la DSU 2021.
Un’operazione necessaria per continuare a fruire del Reddito di Cittadinanza anche nel 2021 (comunque non oltre i 18 mesi continuativi), in quanto ogni inizio anno l’INPS richiede l’aggiornamento dei dati reddituali e patrimoniali così da capire se il nucleo familiare è ancora nelle condizioni per beneficiare delle prestazioni di tipo assistenziale.
Dall’aggiornamento dei dati ne consegue un ricalcolo del Reddito di Cittadinanza, in quanto l’importo del sostegno dipende direttamente dal reddito del nucleo familiare. Più il reddito familiare è elevato, infatti, è più è basso l’importo del Reddito di Cittadinanza, e viceversa; per questo motivo, un aumento dei parametri reddituali e patrimoniali nel nuovo ISEE potrebbe comportare un abbassamento dell’importo del RdC, mentre un calo andrebbe ad aumentare il sostegno mensile.
Si tratta di un’operazione molto attesa da chi prende il Reddito di Cittadinanza, in quanto c’è la curiosità di sapere qual è l’importo che verrà riconosciuto nei prossimi mesi. Vi anticipiamo, però, che per conoscere il risultato del ricalcolo del Reddito di Cittadinanza bisogna avere ancora un po’ di pazienza.
RdC: la mensilità di gennaio pagata tenendo conto della situazione reddituale aggiornata a dicembre
Ogni mese l’INPS valuta se ci sono delle condizioni che giustificano il ricalcolo del Reddito di Cittadinanza. Potrebbe succedere, ad esempio, che nel nucleo familiare ci sia qualche componente che nel frattempo ha avviato un’attività lavorativa (le cui entrate vanno comunicate tempestivamente all’INPS) e questo nella maggior parte dei casi comporta una riduzione dell’importo del sostegno (o la decadenza dello stesso) erogato mensilmente.
Potrebbe anche succedere che nel frattempo il nucleo familiare abbia presentato un nuovo ISEE (ad esempio per una variazione del numero dei componenti del nucleo).
Per questo motivo, prima di pagare il Reddito di Cittadinanza l’INPS effettua una nuova valutazione delle singole domande, per poi inviare le disposizioni di pagamento a Poste Italiane che a sua volta procede con l’accredito sulla carta.
Va detto, però, che l’INPS tiene conto della situazione aggiornata al mese precedente alla data della ricarica. Questo significa, ad esempio, che per la ricarica di gennaio si terrà conto della situazione aggiornata al 31 dicembre 2020: non verrà preso in considerazione, quindi, l’ISEE rinnovato in questi giorni ed è per questo motivo che la mensilità di gennaio verrà accreditata indipendentemente dal fatto che il nucleo familiare abbia nel frattempo aggiornato la DSU 2021.
Del rinnovo dell’ISEE se ne terrà conto per il pagamento atteso a febbraio, quando i nuclei familiari conosceranno il nuovo importo risultante dalle operazioni di ricalcolo. Ed è per questo che viene chiaramente chiesto ai beneficiari di rinnovare l’ISEE entro la data del 31 gennaio 2021 se si vuole che la mensilità di febbraio venga pagata regolarmente.
Reddito di Cittadinanza: quando a gennaio scatta il ricalcolo dell’importo
Come anticipato, ci sono comunque delle casistiche particolari che giustificano il ricalcolo da parte dell’INPS. Ciò è previsto nei casi in cui nel periodo che va dal 1° al 31 dicembre 2020 ci sia stata una variazione della situazione reddituale comunicata tempestivamente con il modello Sr181; in questo caso sì, indipendentemente dal nuovo ISEE, scatta un ricalcolo del sostegno (e poi ce ne sarà un ulteriore a febbraio sulla base di quanto specificato nel nuovo ISEE).
Lo stesso vale per i casi in cui nel frattempo ci siano state delle dimissioni (in quanto l’INPS toglie dalla quota del RdC la parte che era riconosciuta per la persona dimissionaria), o anche per i ricoveri negli istituti di cura di lunga degenza.
Insomma, in tutte quelle casistiche che possono essere comunicate tramite il modello Com-Esteso (Sr181), e qualora questo sia stato presentato nel mese di dicembre, l’INPS effettuerà comunque un ricalcolo a gennaio in attesa di quello in programma - per tutti - a febbraio.
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