Dopo che Matteo Salvini ha chiesto al Governo di non tenere chiusa l’Italia per tutto il mese di aprile, Mario Draghi ha replicato che le misure “non sono campate per aria”, dando vita al primo scontro tra la Lega e Palazzo Chigi.
Sembrerebbe essere durata poco la luna di miele tra Matteo Salvini e Mario Draghi. Casus belli è il nuovo decreto che il Governo si appresta a varare la prossima settimana e che andrà a sostituire, a partire dal 7 aprile, quello attualmente in vigore fino a tutto il periodo di Pasqua.
Prima della cabina di regia alla presenza dell’esecutivo e degli esperti, Salvini mettendo in qualche modo le mani avanti ha diramato una nota al vetriolo: “È impensabile tenere chiusa l’Italia anche per tutto il mese di aprile”.
“Nel nome del buonsenso che lo contraddistingue - ha proseguito il leader della Lega - chiediamo al presidente Draghi che dal 7 aprile, almeno nelle Regioni e nelle città con situazione sanitaria sotto controllo, si riaprano (ovviamente in sicurezza) le attività chiuse e si ritorni alla vita a partire da ristoranti, teatri, palestre, cinema, bar, oratori e negozi”.
Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta dopo la cabina di regia, Mario Draghi ha così risposto all’ex ministro: “Se sia pensabile o impensabile dipende dai dati che abbiamo, queste misure hanno dimostrato di non essere campate per aria, direi che è desiderabile non tenere chiusa l’Italia, ma non è impensabile se lo dicono i dati”.
Primo scontro tra Draghi e Salvini
Appare ormai scontato infatti che il prossimo decreto non prevederà in Italia zone gialle per tutto il mese di aprile ma soltanto rosse o arancioni, rimandando tutte le riaperture eccezion fatta per le scuole fino alle medie.
Resta da capire cosa succederà adesso visto che Matteo Salvini ha anche aggiunto che “qualunque proposta in Consiglio dei Ministri e in parlamento avrà l’ok della Lega solo se ci sarà un graduale e sicuro ritorno alla vita”.
Con anche Forza Italia che alla fine ha alzato bandiera bianca sposando la linea del rigore imposta dalle altre forze della maggioranza, la Lega sarebbe ora rimasta sola nel chiedere fin da subito maggiori aperture.
Questo botta e risposta tra Draghi e Salvini è il primo segnale di tensione nella maggioranza da quando è nato questo nuovo Governo: con i sondaggi che danno la Lega in difficoltà tutto a vantaggio di Fratelli d’Italia, il sentore è che questa sorta di scontro tra il Carroccio e Palazzo Chigi possa essere solo il primo di una lunga serie.
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