Nella riunione Bce di giovedì 14 aprile i tassi restano invariati. Lagarde ha confermato la gradualità nella normalizzazione, con stop agli acquisti nel terzo trimestre. Focus su inflazione e guerra.
Riunione Bce oggi, 14 aprile: i tassi restano ancora invariati nella decisione odierna, come era previsto dalla maggioranza degli analisti.
Non cambia nemmeno lo schema della normalizzazione della politica monetaria, con il board che ha mantenuto il terzo trimestre come data ultima per completare l’acquisto di obbligazioni.
Nella riunione della Banca centrale europea di oggi l’accento è stato posto soprattutto sull’incertezza che la guerra in Ucraina sta portando in Europa. Inflazione ancora elevata, a causa dell’energia, e incapacità di prevedere la fine del conflitto hanno un impatto sul continente.
Mentre alcune delle principali banche centrali più accomodanti stanno cambiando tono per affrontare l’aumento dei prezzi, anche diversi membri del Consiglio direttivo della Bce sembravano spingere per un aumento dei tassi di interesse prima piuttosto che dopo.
Nel documento ufficiale, invece, si legge che: “In futuro, la politica monetaria della Bce dipenderà dai nuovi dati e dall’evolversi della valutazione delle prospettive da parte del Consiglio direttivo. Nelle attuali condizioni caratterizzate da elevata incertezza, il Consiglio direttivo manterrà gradualità, flessibilità e apertura alle opzioni nella con%duzione della politica monetaria.”
Inflazione elevata e conflitto pesano sul futuro dell’Eurozona e in questa cornice la banca centrale ha mantenuto la sequenza già annunciata: prima terminare l’acquisto di obbligazioni, quindi aumentare i tassi «qualche tempo dopo». Il tono resta accomodante.
Nella conferenza stampa, Lagarde ha ribadito un tono non diverso da quello di marzo. Gli analisti commentano già che la Bce resta ancorata a uno schema dovish, accomodante, rispetto alla Federal Reserve. L’euro, nel frattampo, perde lo 0,90%.
Cosa ha deciso la riunione Bce del 14 aprile
La guerra in Ucraina ha accresciuto il pericolo che l’inflazione record acceleri ulteriormente, affermando la posizione della Banca centrale europea secondo cui l’uscita dallo stimolo (acquisto debito) nei prossimi mesi è appropriato, ha affermato la presidente Christine Lagarde.
“Anche i rischi al rialzo che circondano le prospettive di inflazione si sono intensificati, soprattutto nel breve termine”, ha detto Lagarde tramite collegamento video da casa poiché positiva al Covid: “Siamo molto attenti alle attuali incertezze e stiamo monitorando da vicino i dati in arrivo in relazione alle implicazioni per le prospettive di inflazione a medio termine.”
Lagarde ha affermato che la data di fine esatta per l’acquisto di obbligazioni non è stata determinata (resta il limite del terzo trimestre), né la tempistica per potenziali aumenti dei costi finanziari. Quelli potrebbero seguire «ovunque tra una settimana e diversi mesi» dopo la fine del quantitative easing.
Il punto è che la guerra ha avvolto in nuove ombre lo scenario dell’Eurozona e la Bce, a detta di alcuni primi commenti, è voluta rimanere accomodante sotto l’ombrello dell’incertezza. Soprattutto poco attiva, e più attendista, sul fronte prezzi.
Flessibilità e gradualità sono state nuovamente parole chiave nel discorso di Lagarde, con una sottolineatura importante che riguarda le previsioni: ci saranno a giugno e i dati saranno il faro delle decisioni prossime.
Riunione Bce: la conferenza di Lagarde
Conferenza finita
Lagarde termina la conferenza stampa.
Lagarde su euro
Siamo sempre attenti alle mosse forex in quanto influiscono sull’inflazione, ha dichiarato Lagarde.
Euro in calo
L’euro si avvicina al minimo degli ultimi due anni. Con la riluttanza della Bce e l’aggressività della Fed, è difficile trovare un livello di supporto realistico per gli analisti.
Stretta monetaria
È prematuro discutere di una stretta monetaria per Lagarde, facendo scendere ulteriormente l’euro, sotto 1,0820.
La normalizzazione continua
Lagarde ha ribadito che la Bce sta continuando la normalizzazione della politica come annunciato a tappe precedentemente.
Osservazioni sull’inflazione
Lagarde ha offerto questi spunti di riflessione:
- Più a lungo l’inflazione rimane alta, più è probabile che i salari negoziati aumentino;
- Non possiamo essere inchiodati alle proiezioni, dobbiamo guardare altri dati;
- L’ultima cosa che vogliamo sono le aspettative di inflazione a rischio di disancoraggio
Riflessioni sulla guerra
La guerra in Ucraina sta causando una crisi umanitaria e grandi danni economici all’Europa ha chiarito Lagarde.
Prossima riunione
Non è stato un meeting di proeizioni, ma di passaggio: il prossimo incontro sarà di stime sulle quali decidere come agire di conseguenza, ha spiegato Lagarde.
Lagarde afferma che il QE potrebbe terminare all’inizio del terzo trimestre o in ritardo, lasciandolo aperto di proposito. Le decisioni saranno prese a giugno, la prossima riunione.
Domande giornalisti
Iniziano le domande dei giornalisti.
Flessibilità
Lagarde insiste che la Bce è pronta a calibrare tutti gli strumenti se necessario, in nome della flessibilità.
Inflazione e salari
Lagarde afferma che «non siamo sicuri per quanto tempo durerà un’inflazione core più elevata», ma aggiunge che la crescita salariale rimane nel complesso modesta.
Crescita debole
La crescita è rimasta debole nel primo trimestre e sarà lenta nel periodo a venire. Nuove misure pandemiche in Asia che contribuiscono ai problemi della catena di approvvigionamento. La politica fiscale è ancora fondamentale per la ripresa.
Danni economici e inflazione
Lagarde afferma che le interruzioni commerciali portano a nuove carenze e l’aumento dei prezzi dell’energia riduce la domanda e la produzione.
Le pressioni inflazionistiche si sono intensificate in molti settori e l’entità degli effetti dipende dall’evoluzione del conflitto.
La ripresa economica è supportata dalla ripresa dalla pandemia.
Guerra in Ucraina e situazione
Lagarde sottolinea innanzitutto che il conflitto in Ucraina ha impattato sulla situazione dell’Eurozona, soprattutto in termini di fiducia e di incertezza.
Conferenza stampa al via
Lagarde inizia la conferenza stampa dopo il vertice in diretta online poiché positiva al Covid.
Euro dollaro
Il cambio EUR/USD si stabilizza su 1,0879 prima della conferenza di Lagarde, in lieve calo.
Rendimenti obbligazioni reagiscono
I rendimenti obbligazionari dell’Eurozona scendono dopo la dichiarazione della Bce, con i rendimenti a 2 anni tedeschi che perdono 5 punti base in giornata allo 0,026%
Decisioni di politica monetaria - Comunicato
L’aggressione della Russia all’Ucraina sta causando enormi sofferenze. Ha inoltre ripercussioni sull’economia, in Europa e al di là dei suoi confini. Il conflitto e l’incertezza connessa pesano considerevolmente sulla fiducia delle imprese e dei consumatori. Le turbative nell’interscambio determinano nuove carenze di materiali e input. L’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime riduce la domanda e frena la produzione. L’andamento dell’economia dipenderà in maniera cruciale dall’evoluzione del conflitto, dall’impatto delle sanzioni vigenti e da eventuali ulteriori misure. Allo stesso tempo, l’attività economica continua a essere sostenuta dalla riapertura dell’economia dopo la fase critica della pandemia. L’inflazione è aumentata in misura significativa e rimarrà elevata nei prossimi mesi, soprattutto a causa del forte incremento dei costi dell’energia. Le pressioni inflazionistiche si sono intensificate in molti settori.
Nella riunione odierna il Consiglio direttivo ha ritenuto che i dati pervenuti dopo l’ultima riunione rafforzino la sua aspettativa che gli acquisti netti nell’ambito del Programma di acquisto di attività dovrebbero concludersi nel terzo trimestre. In futuro, la politica monetaria della BCE dipenderà dai nuovi dati e dall’evolversi della valutazione delle prospettive da parte del Consiglio direttivo. Nelle attuali condizioni caratterizzate da elevata incertezza, il Consiglio direttivo manterrà gradualità, flessibilità e apertura alle opzioni nella conduzione della politica monetaria. Esso intraprenderà qualsiasi azione necessaria per adempiere il mandato della BCE di perseguire la stabilità dei prezzi e per contribuire a preservare la stabilità finanziaria.
Programma di acquisto di attività (PAA)
Gli acquisti netti mensili nel quadro del PAA saranno pari a 40 miliardi di euro ad aprile, 30 miliardi di euro a maggio e 20 miliardi di euro a giugno. Nella riunione odierna il Consiglio direttivo ha ritenuto che i dati pervenuti dopo l’ultima riunione rafforzino la sua aspettativa che gli acquisti netti nell’ambito del PAA dovrebbero concludersi nel terzo trimestre. La calibrazione degli acquisti netti per il terzo trimestre sarà guidata dai dati e rifletterà l’evolversi della valutazione delle prospettive da parte del Consiglio direttivo.
Il Consiglio direttivo intende inoltre continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE e, in ogni caso, finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.
Tassi di interesse di riferimento della BCE
I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.
Qualsiasi modifica dei tassi di interesse di riferimento della BCE avverrà qualche tempo dopo la conclusione degli acquisti netti di attività nel quadro del PAA da parte del Consiglio direttivo e sarà graduale. Il profilo dei tassi di interesse di riferimento della BCE continuerà a essere determinato dalle indicazioni prospettiche del Consiglio direttivo (forward guidance) e dal suo impegno strategico a stabilizzare l’inflazione al 2% nel medio periodo. Il Consiglio direttivo si attende pertanto che i tassi di interesse di riferimento della BCE si mantengano su livelli pari a quelli attuali finché non vedrà l’inflazione raggiungere il 2% ben prima della fine del suo orizzonte di proiezione e in maniera durevole per il resto dell’orizzonte di proiezione, e finché non riterrà che i progressi conseguiti dall’inflazione di fondo siano sufficientemente avanzati da essere coerenti con lo stabilizzarsi dell’inflazione sul 2% nel medio periodo.
Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP)
Il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PEPP almeno sino alla fine del 2024. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’adeguato orientamento di politica monetaria.
In caso di ulteriore frammentazione del mercato connessa alla pandemia, i reinvestimenti del PEPP potranno essere adeguati in maniera flessibile nel corso del tempo, fra le varie classi di attività e i vari paesi in qualsiasi momento. Ciò potrebbe implicare fra l’altro l’acquisto di obbligazioni emesse dalla Repubblica ellenica in aggiunta ai reinvestimenti, al fine di scongiurare che un’interruzione degli acquisti nel paese possa compromettere la trasmissione della politica monetaria all’economia greca, in un momento in cui quest’ultima sta recuperando dalle conseguenze della pandemia. Gli acquisti netti del PEPP potrebbero anche essere ripresi, se necessario, per contrastare gli shock negativi connessi alla pandemia.
Operazioni di rifinanziamento
Il Consiglio direttivo continuerà a seguire le condizioni di finanziamento delle banche e ad assicurare che la scadenza delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine della terza serie (OMRLT-III) non ostacoli l’ordinata trasmissione della politica monetaria. Inoltre, il Consiglio direttivo riesaminerà regolarmente come le operazioni mirate di rifinanziamento contribuiscono all’intonazione della politica monetaria. Come annunciato, esso si attende che le condizioni specifiche delle OMRLT-III cesseranno di essere applicate a giugno di quest’anno. Il Consiglio direttivo valuterà inoltre l’adeguata calibrazione del sistema a due livelli per la remunerazione delle riserve, affinché la politica dei tassi di interesse negativi non limiti la capacità di intermediazione delle banche in un contesto di abbondante liquidità in eccesso.
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Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti gli strumenti nell’ambito del proprio mandato, in modo flessibile ove necessario, per assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% a medio termine. La pandemia ha dimostrato che, in condizioni di tensione, la flessibilità nella configurazione e nella conduzione degli acquisti di attività ha contribuito a contrastare le disfunzioni nella trasmissione della politica monetaria e a rendere più efficaci gli sforzi tesi a raggiungere l’obiettivo del Consiglio direttivo. Nell’ambito del mandato del Consiglio direttivo, in condizioni di tensione, la flessibilità rimarrà un elemento della politica monetaria ove i rischi per la sua trasmissione mettano a repentaglio il conseguimento della stabilità dei prezzi.
Tassi invariati
Non si muovono i tassi dopo la riunione di oggi della Bce: tasso di interesse a 0,00%, tasso sui depositi a -0,50% e operazioni di rifinanziamento marginale della Bce a 0,25%.
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